Il mio viso

riflesso nello specchio
è il passato

Informazioni personali

martedì 14 agosto 2012

Sull'onda dei ricordi...uno dei miei fumetti preferiti

allora Superman da noi era Nembo Kid



 

 Il personaggio, prima col nome di Uomo d'acciaio, viene proposto dalla Mondadori, a partire dal  1954, anzitutto sui mitici Albi del Falco, una pubblicazione settimanale, che dedicherà i primi 30 numeri esclusivamente all'uomo d'acciaio, cambiandone però il nome in Nembo Kid (1954-1966).
Solo nel 1970 prenderà il nome di Superman.

Invece l'Uomo mascherato (The Phantom, in inglese il fantasma), conosciuto anche come l'Ombra che cammina, è conosciuto per essere stato il primo "supereroe in calzamaglia".
La sua residenza è nella Caverna del Teschio, una vasta grotta fornita di saloni, stanze, la cui entrata assomiglia appunto ad un teschio; la Caverna è situata nel cuore della giungla ed è raggiungibile solo attraversando tortuosi passaggi, transitando sotto ad una cascata ed attraversando una remota zona controllata dai pigmei Bantar , praticamente sue particolari guardie personali, pacifici omini arboricoli minuti e di statura nana ma fedelissimi e letali. Solitamente nessuno conosce o visita la sua caverna segreta, ma talvolta sedendosi su di un impressionante trono di pietra riceve a colloquio alcuni personaggi che lo raggiungono nella foresta.
Inoltre è dotato i di due anelli con due marchi caratteristici, il segno del bene ed il segno del male, che appone indelebilmente come monito agli altri personaggi delle storie. Uno, che porta al dito medio della mano sinistra, è un disegno che ricorda una croce crismon che imprime con una gentile pressione sul braccio o sulla mano dei personaggi positivi, ai visitatori della sua regione, una sorta di lasciapassare con cui marca la sua approvazione e che la persona è sotto la sua protezione. L'altro è la figura stilizzata di un teschio, che porta sul dito medio della mano del pugno preferito, il destro, con cui imprime una cicatrice infamante sul volto dei nemici che colpisce .
L'Uomo mascherato ha due veri e propri aiutanti: un lupo, Diavolo (Devil), un cavallo, Eroe (Hero), ed anche un falco addestrato chiamato Fraka.
 Ci sono occasioni in cui L'Uomo Mascherato lascia la sua giungla e viaggia come un uomo comune. Quando lo fa, veste un cappello, occhiali da sole e un impermeabile; si presenta come Mister Walker (il fantasma),ma la cosa più divertente e che sotto impermeabile a cappello indossa la calzamaglia con tanto di maschera e non se ne accorge nessuno!!




lunedì 13 agosto 2012

Noi nati nel 1950...

-Noi, che le nostre mamme mica ci hanno visti con l'ecografia.
-Noi, che a scuola ci andavamo da soli e da soli tornavamo.
-Noi, che la scuola durava fino alla mezza e poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia (si, anche con papà).
-Noi, che eravamo tutti buoni compagni di classe, ma se c’era qualche bullo, ci pensava il maestro a sistemarlo sul serio.
-Noi, che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, mamma a casa te ne dava 2.
-Noi, che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.
-Noi, che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta, tutti felici.
Noi che c’era una maestra sola e ce l’avevi fissa per cinque anni
Noi che se bigiavi la scuola non potevano chiamare i genitori al cellulare, e spesso nemmeno al telefono
Noi che se la maestra ti dava una nota sul diario i genitori te le davano, non andavano a protestare dal preside
Noi che avevamo la cartella rettangolare con le cinghie, non gli zaini
Noi che passava il bidello a riempire i calamai ogni mattina
Noi femmine che avevamo il grembiule bianco col fiocco
Noi maschi (più sfigati) che avevamo la casacca nera col pon-pon
Noi che a merenda mangiavamo pane, burro e zucchero, o pane e marmellata
Noi che i primi Yogurt erano della Galbani e non capivamo cosa fossero
Noi che andavamo in giro in bici per i campi perché allora c’erano le stradine nei campi
Noi che a 12 anni avevamo ancora i calzettoni fino al ginocchio coi pantaloncini
Noi che non esistevano i Mc Donald’s e gli hamburger li vedevamo solo nei telefilm americani
Noi che la mamma ci comprava il latte sfuso dal lattaio
Noi che non esistevano i supermercati e la Standa sembrava un miraggio
Noi che non c’era lo Scuolabus e nessuno si indignava se andavamo a scuola a piedi e da soli
Noi che all’asilo non c’era l’inserimento di tre settimane e se piangevi due o tre volte poi ti passava senza traumi psichici
Noi che se eravamo troppo timidi non ti mandavano dallo psicologo
Noi che se facevamo troppo casino in classe non ti mandavano dallo psicologo
Noi che non sapevamo proprio cosa fosse uno psicologo
Noi che se bigiavi la scuola non potevano chiamare i genitori al cellulare, e spesso nemmeno al telefono
Noi che se la maestra ti dava una nota sul diario i genitori te le davano, non andavano a protestare dal preside
-Noi, che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su internet.
-Noi, che la vita di quartiere era piacevole e serena.
-Noi, che non avevamo videogiochi, né registratori, né computer. Ma avevamo tanti amici lo stesso.
-Noi, che per cambiare canale alla TV dovevamo alzarci e i canali erano solo 2.
-Noi, che andavamo a letto dopo Carosello.
-Noi che aspettavamo con ansia di vedere la TV dei Ragazzi.
-Noi che ci entusiasmavamo alle imprese di Rin Tin Tin e ci commuovevamo con Lassie.
-Noi, che se la notte ti svegliavi e accendevi la TV vedevi solo il monoscopio Rai con le nuvole o le pecorelle di interruzione delle trasmissioni.
-Noi, che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.
-Noi, che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più fico e che se anche andavi in strada non era così pericoloso.
-Noi, che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella.
-Noi, che avevamo il 'nascondiglio segreto' con il 'passaggio segreto'.
-Noi, che giocavamo a nomi-cose-animali-città.
-Noi, che ci divertivamo anche facendo Strega-comanda-colori.
-Noi, che ci mancavano sempre 4 figurine per finire l'album Panini (celo, celo, celo, celo, celo, celo,…. manca!).
-Noi, che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa, ma che a quelli degli altri suonavamo e poi scappavamo
-Noi, che compravamo dal fornaio pizza bianca e mortadella per 100 £ire (= € 0,050!) e non andavamo dal dietologo per problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare.
-Noi, che bevevamo acqua dal tubo del giardino, non dalla bottiglia PET della minerale ed un gelato costava 50 £ire (pari a € 0,025!).
-Noi, che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la “Bic”.
-Noi, che sentivamo la musica nei mangiadischi sui 45 giri vinile (non nell’Ipod)…… e adesso se ne vedi uno in un negozio di modernariato tuo figlio ti chiede cos'è.
-Noi, che al cinema usciva un cartone animato ogni 10 anni e vedevi sempre gli stessi tre o quattro e solo di Disney.
-Noi, che non avevamo cellulari (c’erano le cabine SIP per telefonare) e nessuno poteva rintracciarci, ma tanto eravamo sicuri anche ai giardinetti.
-Noi, che giocavamo a pallone in mezzo alla strada con l'unico obbligo di rientrare prima del tramonto.
-Noi, che trascorrevamo ore a costruirci carretti per lanciarci poi senza freni, finendo inevitabilmente in fossi e cespugli.
-Noi, che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il mercurio cromo, e più era rosso più eri fico.
-Noi, che giocavamo con sassi e legni, palline e carte.
-Noi, che le barzellette erano Pierino, il fantasma formaggino o c’è un francese-un tedesco-un italiano.
-Noi, che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.
-Noi, che la Barbie aveva le gambe rigide.
-Noi, che….. il 1° Novembre era 'Ognissanti', mica Halloween.
-Noi, che…. l'unica merendina era il Buondì Motta e mangiavamo solo i chicchi di zucchero sopra la glassa.
-Noi, che il Raider faceva concorrenza al Mars.
-Noi, che a scuola le caramelle costavano 5 £ire.
-Noi, che si suonava la pianola Bontempi.
-Noi, che la Ferrari era Lauda e Alboreto, la McLaren Prost, la Williams Mansell, la Lotus Senna e Piquet e la Benetton Nannini e la Tyrrel a 6 ruote!
-Noi, che la penitenza era 'dire-fare-baciare-lettera-testamento'.
-Noi, che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.
-Noi, che il Ciao e il Boxer si accendevano pedalando.
-Noi, che nei mercatini dell'antiquariato troviamo i giocattoli di quando eravamo piccoli e diciamo "guarda! te lo ricordi?" e poi sentiamo un nodo in gola.
-Noi, che siamo ancora qui e certe cose le abbiamo dimenticate e sorridiamo quando ce le ricordiamo.
 

mercoledì 1 agosto 2012

Om Mani Padme Hum





Om Mani Padme Hum L'  importanza  di questo Mantra (è una formula come può essere una preghiera) è dovuta al fatto che esso condensa in pochi versi il “cuore” dell’Insegnamento Buddhista e, per questa ragione, è il più importante dei Mantra Buddhisti.
Questo Mantra non fa riferimento ad una figura divina in particolare, ma sta ad indicare il gioiello prezioso che è nel Loto del Cuore di ognuno. E’ una figura molto bella, perché questo gioiello è il tesoro che è perennemente nascosto nel nostro Cuore.
Il cuore viene visto come il loto, figura ricorrente nel buddismo: ha la caratteristica di poter crescere anche in zone paludose senza che i suoi petali vengano sporcati e intaccati dal terreno fangoso. Il loto (Padme) è il Fiore Divino per eccellenza, il simbolo perfetto della purezza, della bellezza, della Grazia, della Pace Divina e del distacco totale.
 
 
Il mantra non ha un significato letterale come frase compiuta, bensì hanno significato le sei sillabe che lo compongono.  
Om è composta da tre lettere: A, U e M. Queste simbolizzano il corpo, la parola e la mente impuri del praticante all'inizio del suo sentiero verso la liberazione
Mani, due sillabe, significa "gioiello", simbolizza l'intenzione altruista di raggiungere l'illuminazione 
Padme, due sillabe, significa "loto", simbolizza la saggezza, la conoscenza.
Hum chiude il mantra nella perfezione e significa " concedi" la mente onniscente .
Le sei sillabe purificano completamente le sei emozioni negative che sono manifestazioni dell'ignoranza (orgoglio, gelosia, desiderio, ignoranza, cupidigia e rabbia).
 
 Le persone anziane in Tibet erano solite recitare questo mantra alla fine della loro giornata.
Il mantra scritto più volte su strisce di carta è introdotto nelle cavità di "ruote", o mulini di preghiera (Manichorkor), che sono girati a mano o dall'acqua. Le ruote di preghiera sono usate dai tibetani per purificare se stessi, ed il mondo.
 
 
 
campana di Lhasa