Il mio viso

riflesso nello specchio
è il passato

Informazioni personali

mercoledì 26 settembre 2012

Gente da palestra



 oggi avevo la visita medica per la palestra, il medico è giovane e carino e poi...vuoi mettere uno che una volta tanto ti dice , con aria sincera, "...anni portati molto bene"?
Quindi me ne stavo lì tranquilla ad aspettare il mio turno e per passare il tempo ho incominciato ad osservare la "varia umanità" da palestra.
E' arrivato per primo il "macho", borsone, maglia smanicata anche se minacciava temporale, tattuagi in vista (rispetto ed onore...ops ne ho uno anch'io!!), jeans a mezzo sedere da cui spuntavano, presumibilmente boxer a righe americane e gli immancabili occhiali da sole a coprire gli occhi "tenebrosi"...scomparso dopo uno sguardo a 360° negli spogliatoi e con grande rammarico non l'ho visto fare la comparsa.
Subito dopo fa la comparsa, preceduta dal rumore dei tacchi, almeno 12 cm, la signora di una certa età (forse un pochino più giovane di me) strizzata, quelle poche ossa che ancora aveva, in un paio di jeans-seconda pelle, lampadata o forse abbronzata all'inverosimile, magra da far paura, truccata (già perchè è d'obbligo anche in palestra) che caso vuole sia arrivata prima di un uomo di colore che ha guardato con quello che a me è parso uno sguardo d'invidia (come fa lui ad essere così nero?).
Lei ho avuto la fortuna di vederla uscire dagli spogliatoi...fuseaux neri, maglietta taglia xxs bianca lunga giusto fino a scoprire l'ombelico, asciugamano e deodorante strategico (il sudore? che orrore).
Poi sono arrivate le due amiche...sui trent...anta, una bellina e una "ciospa" a far da spalla, viaggiano sempre in tandem, una "cucca" e l'altra vive delle conquiste, una snella e l'altra in sovrappeso, una bionda e l'altra bruna, una in attillato e l'altra con maglie extralarge, una che fa ginnastica e l'altra che cerca di farla.
Poi ingresso della donna in carriera, più dopo i 40 che prima, tailleur scuro con gonna stretta e corta, tacchi non esagerati, capelli ultra dritti, un po' bruttina ma compensata dall'aria spavalda che inalbera (l'amante di mio marito...scherzo, frequentiamo paletre diverse!).
Alla fine, per quel che ho potuto vedere io, sono arrivati un paio di ragazzi giovani in tuta da ginnastica che probabilmente sono gli unici che vanno per il giusto motivo : fare ginnastica.
Però sono ancora qui a chiedermi, com'era in tenuta da palestra...il macho!!!




martedì 25 settembre 2012

un po' di nostalgia...

sto pensando che come mamma ho cercato di fare del mio meglio e anche se ho fatto degli errori....
TI HO INSEGNATO..
- che le tue gambette erano pronte per tenerti in equilibrio
- che il cucchiaino doveva entrare in bocca, non nel naso
- che a volte ci si poteva mettere un colore anche se non era intonato col vestitino
- che essere più alte delle altre non era brutto
- che eri troppo piccola per fare i "balletti "
- che giocare piaceva anche ai grandi
- che i dischi erano facili da mettere (già mia figlia ha conosciuto i dischi di vinile) e cosa importava se si rigavano (la buona novella)
- che ci sono risposte ed esempi che non si possono fare ("come fare i bambini" )
- che il sorriso è la risposta migliore
- che che crescere non è sempre un male
- che gli animaletti abbandonati non si possono portare a casa tutti........
- che le mensole della libreria non erano pioli di una scala
- che il tubo della lavatrice non serviva a fare la doccia
- che era divertente buttare giù le torri che io costruivo
- che i manifesti di tua sorellanon erano tiri a segno
- che la porta della cameretta era una tela tutta da dipingere
- che il "no" a volte non serve
- che ridere fa bene al cuore
- che i granchi vivi pizzicano (ma questo lo hai imparato da solo)
- che le pozzanghere non servono a lavare le scarpe
- che la spada non era un'appendice da cui non ti potevi staccare e neppure un arma da cui non ti dovevi allontanare
- che andare a scuola è anche piacevole...

lunedì 24 settembre 2012

Parliamo di...sesso

argomento delicato!
Vorrei parlare di sesso virtuale perchè ho toccato con mano restandone, no, non scandalizzata, ma direi più...turbata.


Forse è un argomento per Soffio - il ciber terapeuta, che ci potrebbe spiegare le motivazioni che inducono a questo modo di approcciarsi agli altri , pervensione? forse noia del solito?
Del resto ormai internet fa parte del nostro mondo , è nel nostro quotidiano, come si può fare un viaggio virtuale in un Museo, così si possono trovare altri titpi di cose.
Quello che mi ha colpito è la banalità non solo del contatto, ma la facilità dell'offerta e non parlo dei siti appositi , delle agenzie di cuori solitari, ma di amici dei vari "social network" (si chiamano così?), di contatti
che si offrono (sono talmente al di fuori di tutto ciò, che non so neppure se si possa parlare apertamente di tali cose).
Sono io ad essere sbagliata turbandomi di queste cose?
Mi piacerebbe avere qualche parere...

mercoledì 19 settembre 2012

. . .



 Un albero
che leva al cielo
rami scheletrici e neri,
un prato con l'erba ingiallita,
un ciuffo di fiori
ormai appassiti,
un tappeto di foglie
che stanno marcendo,
un ruscello secco
con qualche pozzanghera
fangosa,
un uccello spiumato
dal verso rauco,
così è la mia anima,
prato invernale
della mia vita.
Radura dimenticata
 e triste
della mia esistenza.
Parvenza di un cuore
ancora palpitante.
                                                                    by Adriana

mercoledì 12 settembre 2012

Jane Birkin - Je t'aime moi non plus - 1969


Non so quanti di voi ricorderanno questa canzone...uno scandalodi portata mondiale.
Risentendola ora con tutto quello che gira in cinema, tv, internet, pare davvero poca cosa, inoltre per me ha un chè di romantico e dolce.
Ecco la sua storia :
 La canzone viene inizialmente scritta da Serge Gainsbourg per Brigitte Bardot, con la quale la registra nel 1968, durante il periodo in cui i due hanno una relazione. La Bardot però chiede a Gainsbourg di non pubblicare la canzone perché al momento è sposata.
 Gainsbourg incontra Jane Birkin e inizia una nuova relazione con lei. Jane Birkin registra alcune canzonitra cui questa.
Pubblicata in Italia su 45 giri nell'estate del 1969 con la scritta Vietato ai minori di 18 anni in evidenza sulla copertina, la canzone diviene ben presto oggetto di scandalo. Censurata dalla RAI viene comunque trasmessa da Radio Montecarlo e Radio Capodistria.
Il 28 agosto il Procuratore della Repubblica di Milano ordina il sequestro e la distruzione del disco su tutto il territorio nazionale per "oscenità". Anche il quotidiano vaticano "Osservatore Vaticano" pubblica articoli al vetriolo contro la canzone.

Non pubblico la traduzione, che penso ognuno capisca..."tu sei l'onda, io l'isola nuda".....

venerdì 7 settembre 2012

Star Trek



Oggi Google ha dedicato un bellissimo doodle a questa serie televisiva, è stata una delle serie che io ho cercato di non perdere.
La serie classica era la mia preferita, tra i personaggi quello che mi è piaciuto tanto è il "mitico" Spock

Come tutti i vulcaniani, Mr. Spock basa la sua esistenza sulla logica e l’estrapolazione deduttiva, convinto che l’esternazione di emozioni e sentimenti siano solo causa di caos e debolezza. Per lui, però, mantenere sopiti sentimenti e sensibilità non è così facile come per gli altri appartenenti alla sua razza, visto e considerato che è un “mezzosangue”: figlio di un ambasciatore vulcaniano ed una insegnante terrestre, il Primo Ufficiale dell’Enterprise ha insite in sè tutte le peculiarità e le doti dei vulcaniani e parte dei “difetti” (come li definisce lui) degli esseri umani e questo a volte lo porta ad oscillare verso una umanizzazione che rifugge come il peggiore dei mali. Involontariamente ironico, eccessivamente pragmatico ed ossessivamente logico, Mr. Spock ha il potere di mandare in bestia il Dr. McCoy (altro elemento di punta della serie) che, al contrario del vulcaniano, ha un’indole impulsiva ed a volte fin troppo “verace”. Il legame tra il Capitano Kirk e Mr. Spock va al di là del rapporto tra un comandante ed il suo braccio destro, sconfinando in una amicizia consolidata da un reciproco e profondo rispetto. un breve riassunto qui
 Dall'alto sin. capo ingegnere Montgomery Scott - navigatore Pavel Andreivich Shecov (russo) - tenente comunicazioni Nyota Uhura - timoniere Hikaru Sulu (asiatico) - dottor Leonard McCoy - capitano James T. Kirk - ufficiale scientifico Spock (vulcaniano).
Il primo assortimento multiculturale e multietnico dell'epoca (1966).

giovedì 6 settembre 2012

Il mio primo premio...

l'ho ricevuto da Viola e ne sono molto orgogliosa.




 






  mi pare che ci siano tre regole:
1- cos'è la semplicità?
Non vorrei essere presuntuosa, ma credo che sia la mia maggior qualità, sono me stessa, se poi questo sia un bene non so,ma è il più bel complimento che abbia mai ricevuto.

2- una fotografia per chi me lo ha mandato

 come il nome che ha scelto.

3- il più difficile, vorrei uscire dalle regole e non nominare nessuno, ma mi restano un po' nel cuore...
 Tiziano  http://1941lamiastoria.blogspot.it/
 Tomaso http://tomaso-passatoepresente.blogspot.it/

Grazie!

Paralimpiadi



 Le Olimpiadi sono finite, grandi spazi mediatici, grandi articoli sui quotidiani, ora ci sono le Parlimpiadi che stanno passando in sottopiano e credo producano molte domande a cui non è facile rispondere.
E' disciminante farle separate?
Forse ci si meraviglia e ci si chiede, vedendo una persona dotata di tutta l'integrità del corpo, quale handicap possa avere.
Fino a che punto d'invalidità si possa avere per partecipare.
Ci sono personaggi famosi che portano a dire quale sia la forza dell'animo umano.
Volere è potere....ha detto qualcuno.
Io voglio riportare uno stralcio, tratto da qui
...."diversamente abili". Nella loro bocca, in quel contesto, in quel momento poteva forse avere un senso. Forse. Ciò perché alla fin fine si enfatizza il concetto di abilità a tutti i costi, la concorrenza, la rincorsa ad una omologata normalità con tutti i paradossi che questa porta con sé.
" Ma ci sono persone, più di quante si creda, la cui principale e vitale esigenza non è quella dì trovare un lavoro e un collocamento mirato, ma quella di assicurarsi un servizio di assistenza che renda meno gravosa l'insostenibile pesantezza del quotidiano per i loro familiari a cui è delegata in toto - da distretti, comuni e servizi sociali - la loro stessa sopravvivenza. Sono le persone con handicap gravissimo e se il termine urtasse le sensibilità più raffinate potremmo definirle "diversamente ospedalizzate". Persone che al turismo accessibile non possono interessarsi, come pure alla possibilità di guidare un veicolo o alle opportunità dei servizi telematici o alla partecipazione a battaglie civili di avanguardia. La loro preoccupazione è - banalmente - sopravvivere, qualche volta malgrado i servizi socio-assistenziali pubblici."
" Sembra si voglia far intendere che l'epoca dell'invalido povero ed emarginato sia stata sepolta da una nuova cultura fatta di promozione e di integrazione, di sperimentazione e di innovazione. Di questa "rivoluzione culturale" i "diversamente abili" sarebbero addirittura apportatori di ricchezza proprio grazie alla loro diversità. Siamo certi che le persone disabili farebbero volentieri a meno di quella ricchezza."

 Che dire? è un mondo che solo chi ,purtroppo, ne fa parte può capire e può rispondere.

martedì 4 settembre 2012

Settembre...è tempo di migrare

Settembre è sempre stato uno dei mesi che mi è piaciuto di meno, sarà perchè era la fine di tante cose : le vacanze, la libertà di fare, il ritorno al tran tran, la fine della stagione calda , è sempre stato una fine non un ritorno, un inizio, un ricominciare, è sempre stato pieno di malinconia e di tristezze, non so neanche bene perchè.
I PASTORI

Settembre, andiamo. E' tempo di migrare. Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare: scendono all'Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli dei monti. Han bevuto profondamente ai fonti alpestri, che sapor d'acqua natía rimanga ne' cuori esuli a conforto, che lungo illuda la lor sete in via. Rinnovato hanno verga d'avellano. E vanno pel tratturo antico al piano, quasi per un erbal fiume silente, su le vestigia degli antichi padri. O voce di colui che primamente conosce il tremolar della marina! Ora lungh'esso il litoral cammina la greggia. Senza mutamento è l'aria. il sole imbionda sì la viva lana che quasi dalla sabbia non divaria. Isciacquío, calpestío, dolci romori. Ah perché non son io cò miei pastori? Gabriele D' Annunzio

domenica 2 settembre 2012

Fabrizio De André - L'Infanzia di Maria (live)



vorrei lasciar ascoltare le canzoni che a mio parere sono la "poesia" di Fabrizio de Andrè, effettivamente c'è da fare una bella scelta, ma quelle che hanno per argomento la religione a me paiono molto delicate e piene di emozioni.

la straziante preghiera di una madre..
forse questa può sembrare dissacrante...