Ho già parlato della Cappadocia, quella parte interna della Turchia in cui ci sono le chiese rupestri, i famosi "camini delle fate", chiese e altro, è una parte che io amo molto e ora voglio proprorvi delle foto ..d'epoca di ambienti quotidiani. Ho sempre avuto, nei miei viaggi, il desiderio di ricordare piccoli spaccati umani e non, piuttosto delle grandi architetture, perchè mentre certe cose si possono trovare in tante produzioni turistiche (ora tanto di più con internet) alcuni particolari che ci capitano non li troveremo più e piano piano se ne andranno anche dalla nostra memoria.
Ecco allora qualche mio ricordo.....
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si arriva...così |
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una delle chiese rupestri |
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era usuale vedere queste scene, notate che la "signora" è seduta proprio sulla paglia |
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anche gli asinelli hanno bisogno di un po' di ombra |
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vicino al vecchietto c'è il mio "bimbo" |
Nel luogo della foto di sopra abbiamo conosciuto un abitante di Goreme, già perchè lui viveva in una di queste case di tufo, (anche se era dichiarato patrimonio dell'Umanità già allora) e ci portò gentilmente a casa sua, dove una moglie che stava spazzando con una piccola scopettina dei gradini ci offrì uno di quei the turchi densi e scuri (lo fanno bollire due volte). Ricordo che restammo impressionati dal luogo in cui vivevano (lui, moglie almeno due bimbi grandicelli e un'infante): era una stanza scavata nel tufo di circa tre m. per tre, non vi erano mobili, solo gradoni , il tutto ricoperto da tappeti, ci togliemmo le scarpe ed entrammo (la moglie si era eclissata in un stanzetta vicina dove probabilmente aveva una parvenza di cucina), in un angolo era appesa un'amaca dove era addormentato il pargolo più piccolo e miracolo della tecnologia, in un altro angolo era posizionata una tv delle più grandi di allora, non c'era altro.
La moglie arrivò con un vassoio di bicchierini scompagnati colmi di thè e ce li distribuì con un bel sorriso...ecco queste sono le cose che io amavo fare nei miei viaggi, mescolarmi con gli altri, scoprire i loro costumi.
Restammo un po', non ci capivamo perchè loro (lui perchè la moglie sparì subito) non sapevano che il turco, ma ci facemmo molti sorrisi e molte risate mentre lui cercava di farci capire che attraverso la tv scopriva il mondo!
Interessante questo tuo post e belle le foto...peccato che non si riesca a ingrandirle
RispondiEliminaciao!
Molto belo questo viaggio complimenti mi piacerebbe andare chissà un giorno magari uso le tue foto!
RispondiEliminaCiao Adriana sono esperienze indimenticabili
RispondiEliminae tu le hai documentate con delle foto
sembrerebbe impossibile che alle soglie del duemila ci fosse stata gente che viveva in quel modo
buon weekend
Ottimo post Adriana. Lo stesso fatto è successo a me in Marocco. Non sono mai stato in Turchia, ma credo che ci farò un pensierino. Scusa, come fai a pubblicare le foto in diagonale? Se preferisci puoi rispondermi via gmail. Buona domenica.
RispondiEliminavengono in diagonale perchè quando le inserisco nello scanner non controllo come le metto e le metto storte.
EliminaIo amo molto la Turchia, l'ho girata in lungo e in largo,la prima volta nel 1972 in viaggio di nozze (sempre in viaggi "fai da te" cioè non organizzati).
L'avevo immaginato, ma poteva anche darsi che ci fosse un sistema diverso. Purtroppo le mie foto vanno direttamente dalla macchina al computer e quindi non posso inserirle in diagonale. Ciao e buona serata.
EliminaCara Adriana è vero non devo chiudermi in me stesso, grazie a tutti che mi avete scosso e fatto capire che tutti assieme siamo una forza, un abbraccio forte.
RispondiEliminaTomaso
Vita semplice e sana la loro.
RispondiEliminaLa tua bella e intensa esperienza!
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