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venerdì 1 febbraio 2013
Maschere italiane della Commedia dell'arte
Una delle maschere carnevalesche di Torino è GIANDUJA
Il suo nome potrebbe derivare dalla contrazione di "Giôan d'la duja". "Duja", in piemontese, significa botte.
Oppure ancora potrebbe significare, dal francese, "Jean-andouille" e cioè Giovani-salsiccia, facilmente capibile vista la prominenza "della pancia".
Giôvan d’la dôja (Giovanni dal boccale, riferimento al suo "debole" per il succo d’uva) nacque ufficialmente nel 1808 sulle colline dell’astigiano, nel paese di Callianetto, erede di un burattino impertinente ma saggio, di nome Gironi, costretto ad emigrare a Torino e a cambiare nome per la sua lingua troppo lunga, scomodo ai potenti che quasi mai, in ogni tempo, hanno dimostrato di possedere un spiccato senso dell’umorismo, specie se a ridere è il popolo semplice e schietto.
E' in onore della maschera che prende il nome di Gianduiotto, il rinomato cioccolatino torinese di cioccolato e nocciole. La loro forma, a barchetta rovesciata, si rifà al copricapo di Gianduja.
La compagna di Gianduja è Giacometta, essa venne affiancata fin dalle origini, circa 300 anni fa ad Asti, all'inizio come burattini.
Giacometta è il naturale complemento di Gianduja; coraggiosa e pratica come il marito mette con generosità il proprio buon senso a disposizione di chi deve risolvere un problema spinoso. Il prototipo della maschera si avvicina a quello della servetta, maliziosa e dal carattere forte ma gentile
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mi piace Gianduia perchè lo associo ai meravigliosi gianduiotti,buon fine settimana
RispondiEliminaGraziella
Ciao Adriana essendo goloso
RispondiEliminami associo a Gabe.
ciao buon fine settimana.
Belle ed interessanti le "nostre" maschere.
RispondiEliminaBacione
Cara Adriana che bella sfilata di maschere, ogni regione sta rispolverando le loro maschere per il carnevale, un periodo di spensieratezza che fa dimenticare molte cose!!!
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana cara amica.
Tomaso
Interessante soprattutto buoni i gianduiotti!
RispondiEliminaAnni fa, al mio paese, si faceva un bellissimo carnevale, con una ventina di carri allegorici molto ben fatti.
RispondiEliminaVenivano da fuori molte attrazioni...
Mi ricordo dei frustatori emiliani, che scandivano il tempo della marcetta suonata dalla banda, con frustate sulla strada. E mi ricordo anche che arrivava un pullman da Torino con Gianduia, la Giacometta e altre "giacomette" di contorno.
Io ero piccola ed adoravo vedere tutto ciò.
Bella la storia di gianduia,ma perdonami,leggo Gianduia e vedo gianduiotti :-))))Troppo buoni!
RispondiEliminaCiao,buon fine settimana!
vedo che tutti voi preferite i gianduiotti...e avete ragione...sono straordinari
RispondiEliminaMi è molto piaciuto questo post, Adry. Ho guardato con vero piacere e profondo interesse il video che presenta le maschere italiane, molte delle quali non conoscevo ed ho apprezzato le notizie riguardanti le maschere torinesi.
RispondiEliminaAnche se, come hanno evidenziato coloro che mi hanno preceduta, dire Gianduia e pensare ai gianduiotti è cosa automatica :))
mi fa piacere ti sia piaciuto...il gianduiotto è anche il mio preferito...ciao
EliminaCiao Adry, ne conoscevo un bel po' di maschere, ma questo tuo post me ne ha rivelate altre che non conoscevo affatto. Inoltre non sapevo che il Gianduiotto derivasse dal cappello di Gianduia, perché ho sempre creduto fosse un nome creato solo per venderlo. Sono i miei cioccolatini preferiti e mi piace tenerne uno in bocca senza succhiare, ma solo lasciandolo fondere.
RispondiEliminaPeccato che sono arrivato in ritardo per risolvere il quiz precedente. Ho letto sia il libro che visto il film ed avrei indovinato subito. Certo che come spezzone di film hai scelto proprio uno dei più interessanti. Un amichevole abbraccio.
lo trovo anch'io interessante quello spezzone di film, ricorda la storia dei Catari...
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