Il piccolo Zorro
Era un piccolo bambino, ma aveva un grande sogno : diventare Zorro!
Aveva solo quattro anni, ma nella sua cameretta aveva già accumulato tante cose...un mantello nero (un po' strappato dall'uso e una collezione di armi, innocue, ma non per queto meno importanti : una daga romana di plastica con l'impugnatura color oro, una scimitarra con incastonate delle pietre preziose finte, un fioretto anch'esso di plastica nera, ma quella a cui era più affezionato era una spadina di legno, piccola a misura da sua manina, fatta da lui con due ramoscelli tenuti insieme da un pezzo di spago.
Era il suo orgoglio : la portava sempre con sè, infilata nei pantaloncini, "per difendersi dai nemici" diceva...
Gli anni passarono, ma non la sua passione per la scherma.
Passarono i cinque, i sei : pieni di sogni e avventure...sognate e finalmente ebbe tra le mani un vero fioretto da scherma (in verità anch'esso di plastica ...bianca) ora frequentava un'accademia di scherma e, anche se non era potuto diventare Zorro, la sua passione poteva metterla in pratica in combattimenti veri (purtroppo non per difendere i deboli) con tanta gioia e soddisfazione.
E venne anche il momento della sua prima gara in assoluto : il suo primo duello!
Si preparò con cura e con tanta aspettativa : la "bianca divisa" appena lavata dalla mamma, la maschera bianca di plastica (già con qualche segno...) e il fioretto.
La sala era gremita di gente, il sole entrava dalle finestre e faceva scintillare la pedana dove doveva svolgersi il...duello!
Il suo avversario era là , di fronte a lui, vestito come lui, piccolo, più piccolo di lui...di statura.
Si guardarono, si misero le maschere, salutarono ( quante volte aveva provato quel saluto...)...e subito fu l'incontro : "a voi"...una stoccata per lui, due , tre...aveva vinto!
Si tolsero le maschere...ambedue piangevano...perchè?
"Perchè ho vinto, ma lui ha perso e mi dispiace..." e l'altro ?
"Perhè ho perso"
Forse era comica la situazione, ma aveva fatto capire che dove uno vince c'è sempre un altro che perde ...e sopratutto è una storia veramente accaduta!
si credo sia davvero stupenda questa fiaba ... qualcosa che accade e non sembra vero ... quasi una favola ... complimenti... riesco a gioirne ... complimenti al grande Zorro ....buonanotte giusi_g
RispondiEliminaZorro non è diventato, ma la scherma continua ad averla nel cuore...mio figlio.
EliminaCiao Adriana una storia con lacrime di gioia da una parte e di tristezza dall'altra ma finché ci sarà rivalità sempre ci
RispondiEliminasara un vincitore e un vinto.
buona serata.
sono passati più di ventanni da quando è successo, ma l'ho sempre presente quell'episodio.
Eliminaciao
Stupenda fiaba cara Adriana, poi capisco che è stata realtà.
RispondiEliminaBuona giornata cara amica.
Tomaso
eh, si ,proprio realtà! mio figlio fin da piccolo ha manifestato questo amore per la scherma che continua ad avere.
EliminaNaturalmente, ritengo che la storia si riferisca a tuo figlio. A quando le olimpiadi? Ti garantisco che se sarà così resterò incollato al televisore. A Venezia, quando ero ancora bambino, organizzavamo dei tornei di spada contro i ragazzi degli altri rioni e ci costruivamo anche noi le armi con del legno. Ero uno specialista nel fare l'elsa con dei fogli di latta. Scusa se non vengo più tanto spesso, ma sono preso con le associazioni ed ho anche avuto qualche problema di salute. Ora va meglio, ma fra un'ora parto per andare dal medico a fare un controllo. Un amichevole abbraccio.
RispondiEliminaSi, è il primo episodio della carriera agonistica di mio figlio, non credo avrà la fortuna di partecipare alle Olimpiadi (e non è un problema di bravura, ma come tutto di altre ...cose) ma io sono molto orgogliosa dei risultati.
Eliminaciao Adry, bella storia, i sogni che abbiamo da bambini talvolta si realizzano,osublimano in qualche cosa di inerente come in questo caso, tuo figlio ha dimostrato molta sensibilita' verso il suo avversario, di solito si pensa solo a vincere, complimenti al piccolo zorro, ciao grazie buon week end a presto rosa.9
RispondiEliminagrazie Adry, ti ho sempre letta con piacere, non é un addio
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