Sono andata a passeggiare un po' fuori città...non molto ...dove ancora il grano è coltivato ed ora con le sue spighe dorate si piega sotto il vento...guardavo e pensavo a quando ero bambina ...allora era normale vedere i campi di grano, non bisognava cercarli....erano là chiazzati di rosso e di blu...i papaveri spuntavano alti e fieri e col loro colore non passavano inosservati
a me non piacevano molto...poi crescendo sono capitata in Turchia nella Valle di Afyon ( una valle chiamata papavero) un vero spettacolo : una valle colorata di rosso e di rosa...papaveri da oppio, quando ci sono passata io c'erano le donne intente alla preparazione dei fiori
Comunque dicevo che io preferivo i fiordalisi ...li ho cercati in mezzo alle chiazze rosse, ma...non ne ho trovato...non si saranno mica estinti...!!!
Ho trovato però una leggenda dell'Alto Adige
In
Alto Adige si racconta di una principessa molto buona e bella, con
grandi occhi del colore del cielo, che si chiamava Drusilla e viveva
serena in un castello. Un giorno, un cavaliere si smarrì nei boschi e
chiese ospitalità alla principessa che nel vederlo se ne innamorò. Il
suo amore fu subito ricambiato e presto il cavaliere la chiese in
moglie. Per qualche tempo i due sposi vissero felici, ma con l'arrivo
dell'inverno, il cavaliere si fece triste ed irrequieto. Stare sempre
rinchiuso nel castello lo annoiava, perciò decise di partire,
promettendo a Drusilla di ritornare nella bella stagione. Lei, che
desiderava vederlo felice, lo lasciò andare e, allo sbocciare della
primavera, cominciò ad aspettarlo. Ma arrivò anche l'estate e lui non
tornò. La delusione fu così grande che Drusilla si ammalò e disse alle
fide ancelle che avrebbe voluto morire per porre fine al suo dolore, ma
anche vivere per vedere tornare il suo amore. Le ancelle piansero,
dicendo che se lei fosse morta, sarebbero morte anche loro. Quei
discorsi furono ascoltati dalla Fata dei Fiori che, mossa a pietà per
tanta devozione, sia da parte della sposa per il marito, sia da parte
delle ancelle per la principessa, fece morire ed insieme vivere Drusilla
e le sue ancelle. Trasformò le ancelle in fiori di cicoria, azzurri
come i loro occhi, e la principessa in Fiordaliso che da allora, ad ogni
bella stagione, sbocciano insieme sul ciglio delle strade o nei campi,
sempre sperando di veder comparire il lontananza il cavaliere.
Conoscevo questa leggenda, mi è sempre piaciuta perchè mi ricorda molto la storia di Clizia e del suo amore per Apollo, per la quale diventò un bellissimo girasole...
RispondiEliminaun abbraccio
Ciao, da anni non vedo più un fiordaliso nei campi.
RispondiEliminaUn vero peccato.
Io invece preferivo i papaveri, con cui facevo dalle bamboline e mi macchiavo tutte le mani con quella specie di latte che hanno nello stelo.
Cara Adriana, rieccomi, parlando dei fiori, loro ci aspirano tante cose, e cerchiamo di rammentare i ricordi di un tempo.
RispondiEliminail tempo è cambiato molto in tutte le cose non ce più quella natura che affascinava al primo sguardo.
Ciao cara amica un forte abbraccio e ti auguro una buona settimana.
Tomaso
Ciao Adry,
RispondiEliminascusa la mia lunga assenza ma viaggio molto per lavoro e non ho mai tanto tempo per scrivere.
Un abbraccio e complimenti per il bel post,
Mary