molto conosciuta in cui si incita a vivere, ad aprire gli orizzonti, a cambiare idee contrapposta alla fissità, al rimanere nel proprio pacifico "nido".
l'infinito di Giacomo Leopardi
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e rimirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.
Cara Adriana come vidi ci sono nuovamente, spero di rimanerci molto a lungo tra di voi tutti.
RispondiEliminaHai fatto una scelta bellissima, l'inizio affascina, una audio poesia che racconta la verità. Poi vedere il passato e stato una emozione vedere Marco Simoncelli.
Per chiudere ciò che chiudendo gli occhi sogni con questa bella voce melodica.
Ciao e buon fine settimana cara amica.
Tomaso
bentornato, sono contenta che ti sia piaciuto questo post.
EliminaSe fosse una gara voterei Leopardi. Assolutamente.
RispondiEliminaanch'io e mi accorgo che adesso leggendo senza l'assillo di studiare a memoria apprezzo molto di più.
EliminaGrande Leopardi!
RispondiEliminaPreferisco Neruda perché l'Infinito mi ricorda troppo i giorni di scuola in cui una professoressa di italiano ci obbligava ad imparare tutto a memoria senza spiegarci il senso dei versi. Ma forse hai ragione tu, bisognerebbe rileggere il Leopardi senza l'ssillo del voto da prendere. Buonanotte.
RispondiEliminasto riscoprendo un po' tutte le poesie "classiche" di scuola ed una visione molto diversa.
RispondiEliminaCiao adriana mi sono comosso sentire Marco
RispondiEliminaquanta voglia di vivere in quelle parole,
ciao cara amica buon pomeriggio.
anche a me fa tristezza sapere che non c'è più.
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