Tante sono le tradizioni per festeggiare la rinascita, il risvegliarsi della bella stagione, lo sbocciare dei fiori, l'erba fresca che nasce dalla terra provata dai climi invernali...
La più antica festa di primavera del mondo è Sham El Nessim, risalente a circa 4700 anni fa, che letteralmente significa “fiutare il vento”. Ai tempi dei Faraoni, si chiamava semplicemente “Shamo”, che significa “rinnovo della vita” e secondo gli antichi Egizi quella data rappresentava l’inizio della creazione. In epoca copta, il termine fu modificato in “Shamm” (olfatto e respirazione), con l’aggiunta della parola “nessim” (brezza). Ancora oggi, nel giorno di Sham El Nessim, che si festeggia in Egitto il primo lunedì dopo la Pasqua copta, gli Egiziani fanno picnic all’aria aperta per respirare la brezza primaverile, consumando pesce salato, simbolo di fertilità e benessere (il pesce veniva offerto agli Dei allo scopo di garantire un buon raccolto), semi di lupino, lattuga, uova e cipolle verdi.
Ovidio racconta:
« ... si ciba non di frutta o di fiori, ma di incenso e resine odorose. Dopo aver vissuto 500 anni, con le fronde di una quercia si costruisce un nido sulla sommità di una palma, ci ammonticchia cannella, spigonardo e mirra, e ci s'abbandona sopra, morendo, esalando il suo ultimo respiro fra gli aromi. Dal corpo del genitore esce una giovane Fenice, destinata a vivere tanto a lungo quanto il suo predecessore. Una volta cresciuta e divenuta abbastanza forte, solleva dall'albero il nido (la sua propria culla, ed il sepolcro del genitore), e lo porta alla città di Heliopolis in Egitto, dove lo deposita nel tempio del Sole. »
Gli egizi le dedicano ben quattro fra le più importanti piramidi, da quella di Cheope, a Giza, “dove il sole sorge e tramonta”, alle altre ad Abusir: quelle di Sahure, “splendente come lo spirito-Fenice”; di Neferikare, “dello spirito Fenice” e di Reneferef, “divina come lo spirito Fenice“.
Dante Alighieri così descrive la Fenice:
« che la fenice more e poi rinasce,
quando al cinquecentesimo appressa
erba né biada in sua vita non pasce,
ma sol d'incenso lacrima e d'amomo,
e nardo e mirra son l'ultime fasce. »
(Inferno XXIV, 107-111)
Buon inizio di primavera Adriana, questo equinozio fa uscire un sacco di disturbi.... spero che siano momentanei.
RispondiEliminaSerena giornata.
a quanto dicono cambierà presto, ci ha dato già troppo tepore....
EliminaCara Adriana, tutto questo è molto interessante, siè sempre saputo nel passato che dal calendario era il 21 marzo il primo giorno da primavera, oggi con le scienze moderne possono scoprire delle cose che un tempo erano impossibili!!!
RispondiEliminaBenvenuta dunque se anche è un giorno in anticipo.
Buona giornata con un abbraccio e un sorriso.
Tomaso
tutto cambia ...anche le vecchie date...buona primavera anche a te
Eliminaper te haiku
RispondiEliminadolce animo
in virtù prosaica
rispecchi l'Io
un abbraccio
grazie, bello l'haiku (non riesco ad iscrivermi tra i tuoi lettori, ma comunque ci sono...)
Eliminaciao
RispondiEliminaevviva la primavera.