Questa è prima...quando già era in degrado, occupata ed abbandonata.
questo era diventata, ma prima, molto prima...
La Cavallerizza, luogo destinato agli esercizi e agli spettacoli
equestri di corte, viene realizzata tra il 1740 e il 1742 dal Primo
Architetto Regio Benedetto Alfieri (1699-1767) all’interno della “zona
di comando” di Torino (parte del centro di Torino destinata ad
accogliere le sedi rappresentative e amministrative del potere sabaudo),
nell’area a levante dell’Accademia dei Paggi, fin dalle origini
destinata a ospitare strutture adibite a maneggio. Prima dell’intervento
di Alfieri il grande cortile dell’Accademia era diviso in quattro
settori dalle maniche delle Scuderie realizzate tra il 1680 e il 1686
dall’ architetto ducale Amedeo di Castellamonte (1610-1683), che si
dipartivano da un vano circolare (la Rotonda) che serviva da
cavallerizza, formando una grande crociera.
Voluta da Carlo Emanuele II di Savoia, che nel 1668 stabiliva la necessità di
trasformare radicalmente il volto della città di Torino, dotandola tra
l’altro di un prestigioso istituto, l’Accademia Militare, in grado di
formare alti ufficiali, attingendo dalle giovani leve della nobiltà
piemontese e non solo. La costruzione della prima parte “barocca” della
Accademia Militare e della Cavallerizza Reale, che attraverso il Teatro
Regio (terminato nel 1740) si collegavano a Palazzo Reale e al Duomo,
con la Cappella della Sindone, costituisce il culmine di questo progetto
architettonico e sociale, che significativamente univa tutti gli
edifici nevralgici della capitale al sovrano e alla sua dimora. Amedeo
di Castellamonte era l’architetto chiamato dai Savoia a elaborare un
progetto unitario che non fu realizzato per intero, e subì modifiche nel
corso dei lavori, ai quali si succedettero tra gli altri Filippo
Juvarra e Benedetto Alfieri. Nelle Relazioni sull’Andamento delle
costruzioni per le fabbriche e le fortificazioni, conservate presso
l’Archivio di Stato di Torino, la Cavallerizza si dichiarava eretta tra
il 1740 ed il 1741 secondo il disegno di Benedetto Alfieri, per uso
dell’Accademia Militare. La Cavallerizza mantenne fino alla fine
dell’Ottocento la sua funzione di area delle attività di servizio al
Palazzo Reale e agli edifici di comando dello Stato Sabaudo: giochi ed
esercizi cavallereschi, maneggio, scuderie e riparo per le carrozze sono
ricordati ancora negli stucchi e nelle decorazioni sui portali e sulle
volte. Le scuderie, infine, vennero portate a compimento a metà
Ottocento su progetti di Carlo Bernardo Mosca e di Ernesto Melano.
L'incendio (doloso) nella notte, oggi alle 17 ancora i pompieri versavano acqua ...
L'ultimo cavallo abbandonato in un cortile, ma almeno aveva fieno...
Cara Adriana, un grazie infinite di questa lezione di storia, con gli ultimi sviluppi.
RispondiEliminaCiao e buona domenica cara amica.
Tomaso
grazie della tua presenza e buona settimana
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