Sono andata a trovare la mia "spacciatrice di lana" e cos'ho trovato? un piccolo telaio artigianale (non un giocattolo), era tanto tempo che avrei voluto averne uno (ma hanno dei prezzi proibitivi) per riprovare la gioia provata da ragazza quando avevo fatto un corso di tessitura e avevo lavorato ad un vero, grande telaio, per poi replicare anni dopo nel periodo in cui avevo lavorato alla Paracchi, la più vecchia fabbrica italiana di tappeti ( avevo potuto lavorare solo casualmente perchè non lavoravo in reparto), erano state esperienze davvero interessanti e piacevoli (chiaramente facendolo per diletto, altra cosa probabilmente sarebbe se uno lo facesse per lavoro anche se ora sono tutti meccanici ).
E sapete chi è stato a meccanizzarlo per primo?
Leonardo attribuiva grande importanza all' idea: «Questa è seconda alla stampa delle lettere e non meno utile e esercitata dalli omini e di più guadagno, e più bella e sottile invenzione» scrive sottolineando i vantaggi che se ne potevano ricavare. E poi entra nei dettagli, spiegando i meccanismi e suggerendo i legni adatti alla costruzione. Proprio partendo da queste indicazioni è nato il progetto e il costruttore Giuseppe Pellegrini le ha seguite rigorosamente (dal legno d' olivo per lubrificare il perno che ruota, al leccio per i denti degli ingranaggi, alla larghezza del telo da tessere: un «braccio», cioè 60 centimetri). Per materializzare il tutto sono stati necessari circa dieci mesi. «Ma prima di tagliare i legni - racconta Sutera - si è compiuto il difficile lavoro di ricostruzione dei disegni partendo dai Codici Atlantico e di Madrid, e dopo la progettazione con il computer con un sistema Cad si provveduto ad eseguire una serie simulazioni per accertare il suo funzionamento. Solo a quel punto si è passati alla realizzazione» Nei telai esistenti alla fine del Quattrocento le diverse operazioni erano compiute a mano. Nel telaio di Leonardo una manovella mossa dall' uomo (ma si poteva sostituire con una ruota fatta girare dall' acqua, lascia scritto) azionava tutti i meccanismi e dall' altro lato della macchina usciva il tessuto pronto all' uso. «Il telaio che abbiamo ricostruito ed esposto al Museo - precisa Sutera - è in grado di produrre due centimetri di tela al minuto. Così Leonardo anticipò di tre secoli l' invenzione del telaio automatico che sarà realizzato soltanto alla fine del Settecento in Inghilterra».
Ma la sua storia si perde nei secoli, forse addirittura nella Preistoria
Graffiti in Valcamonica
Ciao Adry, questi gioiellini sono attrezzi molto preziosi ed utilissimi
RispondiEliminaBuona giornata e buon lavoro
@ Simo - grazie per il tuo buongiorno .buona giornata anche a te
RispondiEliminaBuon post. In tutti i tempi ed in tutti i luoghi si è cercato, con diverse soluzioni di tessere abiti e coperte. Il telaio di Leonardo (non so se volevi fare un link o solo sottolinearlo, perché se fosse il primo caso, non funziona) era esposto, ricostruito, all'esposizione nella chiesa di San Stae di cui ho pubblicato una foto tempo fa. Buona continuazione di giornata.
RispondiEliminaQuante notizie interessanti....
RispondiEliminabuona serata Katia
@ Elio - volevo solo sottolinearlo però mi sarebbe piaciuto vederlo. Cosa non sapeva inventare quello lì!
RispondiEliminaMi pareva strano che te ne stessi con le mani in mano..... adesso ho capito che il cervello frullava cose nuove!!!!!!!a quando un tappeto?
RispondiEliminacinzia