Questa la leggenda , ma ci sono risvolti piuttosto macabri, il sovrano affidò il lavoro ad un celebre architetto, uccidendone la compagna, affinchè comprendesse il cordoglio che lui stesso viveva e potesse, così, creare un’opera che meglio rappresentasse l’amore per la donna perduta. Ma la crudeltà del sovrano non si fermò lì: la leggenda narra che, quando il Taj Mahal venne completato, ordinò di tagliare le mani a tutti i lavoratori che contribuirono a costruire il monumento, affinchè non potessero ripeterlo. I lavori durarono quasi 25 anni con un dispendio di ricchezza enorme infatti il padre venne spodestato dal figlio che lo imprigionò nel Forte Rosso. Per otto lunghi anni il vecchio poté, almeno, contemplare dalla finestra la mirabile opera, dove riposava la moglie, come simbolo dell'amore eterno.
Pre che il sultano volesse costruire un altro Taj Mahal, di fronte , ma questo in marmo nero, non ne ebbe la possibilità e potè solo trascorrere gli ultimi anni guardando dalla finestra del Forte Rosso, la fortezza dove fu imprigionato, la più grande e fastosa tomba. questo naturalmente è un'altro luogo che...non visiterò mai. |
Che storia macraba...penso che la moglie sarebbe stata delusa dal comportamento del marito
RispondiEliminaciao!
Una storia un po' strana, in compenso la immagini sono bellissime cara Adriana ciao e buona giornata cara amica.
RispondiEliminaTomaso