....in Turchia....
Inebriata dai profumi di spezie, tra la polvere, quella ligua dal suono dolce, quei tramonti di velluto...altrimenti perchè la mia anima s'innalza leggera, il mio cuore batte con più forza, i miei sensi si risvegliano quando arrivo là...?
Istambul, la perla d'Oriente, è la mia seconda casa o forse è stata la prima...chissà.
Tra i suoi vicoli io sento...il profumo del mare, l'aroma forte del the, il sole mi sfiora, ma non mi brucia, la stanchezza non mi tocca. Io vivo...
Gli occhi neri e lucenti, pieni di dolore e di maturità, di saggezza e d'inganno, di dolcezza e di crudeltà, di luce e di buio, di caldo e di freddo, di passato atavico e di un avvenire ancora da scoprire...eppure avrà poco più di quattro anni, occhi bambini e nello stesso tempo occhi vecchi, smaliziati, stanchi e dissillusi.
E la mano si tende mentre l'altra ruba, non c'è differenza tra il chiedere e il prendere, non c'è una soglia da non sorpassare.
L'unica cosa che un bambino così non vuole è la pietà.
Si, è meglio nascondersi, fuggire dopo aver preso, che ottenere per pietà, è l'umiliazione del diserredato la pietà!
Fuggire...correre...salire...scivolare...volare...lassù verso il sole che sta diventando arancio e poi rosso sempre più scuro, per poi stingersi, perdersi nella notte.
Ma proprio nel magico momento del rimescolio di tinte, i suoi raggi sfiorano, anzi pennellano le enormi statue monumentali, i sassi, macigni caduti e la pietra perde consistenza, sembra ammorbidirsi nella luce colorata.
Arcobaleni si tingono su quei visi austeri, scintillano ferendo gli occhi, ma la meraviglia dura un attimo...l'arancione, il giallo, il rosso scivolano giù dalle pietre incalzati dall'azzurro, dal blu, dal nero e un attimo dopo...è la notte che inghiotte tutto e noi. rimaniamo lì, con gli occhi sgranati, quasi increduli che tutto sia così diverso...il nero, il nulla, la notte e mentre a poco a poco appaiono le stelle nel consistente velluto del cielo, torniamo sui nostri passi, ma nel nostro cuore è ancora il tramonto, è ancora colore.
Colore, calore, frescura, azzurra, cristallina, trasparente : il mare, il mare di Kas, il mare con i suoi resti di città, di vita passata appena sotto il pelo dell'acqua.
Sono là, a portata di mano pare, anche se la distanza èingannevole e mentre guardo scorrere sotto di me porte, finestre, gradini, mura, una città che pare popolata da abitanti sottomarini che vorrebbero raccontare la loro storia...una storia lontana, una storia inimmagginabile...una storia che non esiste più eche non sapremo mai com'era esistita.
E mentre la barca continua a saltare da un'onda all'altra, ecco spandersi per l'aria le note di una musica araba, di un ballo che alcune ragazze stanno danzando sul ponte della barca nonostante il beccheggio, i piedi nudi cadenzano sul legno e i battiti delle mani segnano il ritmo che......
Hai trascorso proprio una bella vacanza! Mi hai proprio trasmesso voglia di viaggiare!
RispondiEliminaBellissimo post!
A presto...Sibilla
Che bello cara Adriana leggere racconti di un viaggio che fa veramente venire voglia di partire e seguire le tue tracce,
RispondiEliminagrazie di avere condiviso con noi questo bel racconto.
Tomaso
I ricordi fanno parte integrante della nostra vita, belli o brutti che siano...
RispondiEliminaQuesto tuo è bello, positivo!
Ciao, buona giornata.
Mentre leggo i tuoi ricordi, affiorano nella mente anche i miei ricordi ormai lontani nel tempo: Buona giornata
RispondiEliminagrazie a tutti dei vostri commenti, effettivamente i ricordi rimangono lì in un angolino , sta sempre a noi andare a ripescarli e non tutti sono belli, ma la nostra mente tende di piùa ricordare quelli meno belli.
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