Ed arriviamo negli anni '60. in cui comincia , quella che si chiama ""la seconda ondata del femminismo" in cui l'interesse e le proteste si spostano quasi unicamente sul sesso.
Il primo movimento femminile organizzato nel nostro paese è il
Movimento di liberazione della donna, nato nel 1969. I suoi obiettivi
primari sono la legalizzazione dell'aborto e la creazione di asili-nido.
È aperto sia alle donne sia agli uomini.
Nel 1970 è la volta di Rivolta femminile (primo gruppo separatista)
che esordisce con il manifesto intitolato "Sputiamo su Hegel". Viene
rifiutato l'uomo come portatore di un ruolo predominante. «Della grande
umiliazione che il mondo patriarcale ci ha imposto noi consideriamo
responsabili i sistematici del pensiero: essi hanno mantenuto il
principio della donna come essere aggiuntivo per la riproduzione
dell'umanità [.]. Hanno giustificato nella metafisica ciò che era
ingiusto e atroce nella vita della donna».
Quasi nello stesso periodo appaiono sulla scena i collettivi
femminili del Movimento studentesco romano che combattono contro il
ruolo secondario della donna nel processo produttivo.
Il lascito di leggi seguito alla spinta femminista degli anni Settanta è
notevole. In generale, possiamo affermare che il neofemminismo si
disinteressa completamente dell’elaborazione e approvazione di leggi
molto avanzate che, però, sono senza dubbio dirette conseguenze delle
sue battaglie, quindi possono a tutti gli effetti essere definite sue
conquiste: 1968, la Corte costituzionale dichiara
incostituzionale la disuguaglianza dei sessi nella punizione
dell’adulterio e le norme sul concubinato; 1970 è approvata la legge sullo scioglimento del matrimonio; 1974 al referendum abrogativo del divorzio il 58% vota per il mantenimento della legge; 1975 sono
approvate le leggi di riforma del diritto di famiglia che sanziona la
parità dei coniugi e d’istituzione dei consultori familiari; 1977 è approvata le legge sulla parità di trattamento fra uomini e donne in materia di lavoro; 1978 è approvata la legge sulla tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza; 1981 è
approvata la legge che abroga la rilevanza penale della causa d’onore
come attenuante nei delitti. Gli opposti referendum abrogativi della
legge sull’interruzione volontaria di gravidanza, uno radicale, gli
altri proposti dal Movimento per la vita vengono respinti nella
consultazione popolare; 1984 è istituita la Commissione nazionale
per la realizzazione della parità e delle pari opportunità fra uomo e
donna presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri; 1991 è approvata la legge 125 sulle azioni positive per la realizzazione delle pari opportunità nel campo del lavoro; 1996 è approvata la legge contro la violenza sessuale, che da reato contro la morale diventa reato contro la persona.
La strada fatta è tanta e non certo felice e soddisfacente, per questo l'8 marzo è davvero una festa?
Cara Adriana, molto interessante quanto stai scrivendo, la donna a dovuto lottare sempre per lei, molti traguardi sono arrivati!!! ma ancora non è finita, altre cose debbono cambiare!
RispondiEliminaCiao e buona giornata cara amica.
Tomaso
grazie della visita...tante cose dovrebbero cambiare, ma io credo anche dalla parte delle donne
Eliminasono del 24\1\46 e queste lotte le ho vissute tutte, anche se nella mia famiglia non si è parlato mai di disuguaglianza, sentivo già da piccola certe idee maschiliste che pregnavano la vita di tutti i giorni. Noi ci siamo "liberate" dal maschilismo abbiamo cercato di educare le nostre figlie ad essere PERSONE, ma ora ho paura di un ritorno al passato per colpa di un' ideologia che fa della donna solo un oggetto di consumo, possibile che tante lotte tanta fatica vada persa......Paola Bucarelli
RispondiEliminasono solidale con quello che dici e andrò anche controcorrente , ma penso che sia anche un po' colpa delle donne che alla parità e all'eguaglianza hanno preferito la prevaricazione e la libertà sessuale(se vogliamo chiamala così), ma il discorso sarebbe lungo...
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