Pamukkale, un posto da fiaba, in turco significa "castello di cotone", è un sito naturale di sorgenti calde di carbonato di calcio che precipitando da luogo alle sue "terrazze".
Sulla sommità venne costruita l'antica città di Hierapolis , le cui rovine purtroppo , a causa dello sfruttamento turistico (vennero costruiti alberghi con piccole piscine private...che ho provato anch'io) sono quasi del tutto scomparse, inoltre gli scarichi hanno contribuito ad oscurare le acque e le pareti.
Diventata patrimonio dell'Umanità dell'Unesco si sta cercando di recuperarla svuotando le vasche e lasciandole sbiancare sotto il sole, facendo camminare i turisti a piedi nudi e coprendo i vari percorsi che erano stati fatti.
Esistono solo un paio di luoghi così al Mondo ed è un'esperienza davvero straordinaria poter ammirare questa opera d'arte della natura.
Il sole abbacinante dardeggia le pareti bianche dove rivoli d'acqua scorrono dal tempo dei tempi. Goccia a goccia, stilando dalle fessure ha costruito un castello per le fate, con guglie e merli, con terrazze e piccoli passaggi dove i raggi del sole a sera colorano di rosso e arancione, di giallo e di sfumature sempre più scure, mentre la notte avanza e nel buio la luna si perde in quella foresta lattiginosa. by Adriana
Riflessioni : è un po' di tempo che non riesco a scrivere qualcosa d 'interessante, eppure nella mente vagano tanti pensieri a cui non riesco a stare dietro.
Saranno le vacanze, questa monotonia e apatia che si crea nello svuotarsi delle città (peraltro piuttosto piene), nell'allungarsi del tempo (si dorme di più o di meno?), nel "dolce far niente"?
Non so...stanno arrivando i temporali a chiudere l'estate, portando un lieve velo di tristezza, serate fresche lasciano respirare anche l'anima.
Pensieri... perchè mai i pensieri devono essere più spesso tristi? E' vero che attorno il morale non è al massimo, la crisi , le previsioni di un autunno difficile e i problemi che si accumulano.
Eccola che arriva la nube grigia, arriva da lontano, si avvicina in modo subdolo e poi stagna proprio qui, proprio qui nel cuore!
Nel mese di agosto venivano raccolti i cereali e quindi nell’antica Roma si festeggiava la fine dei principali lavori agricoli. Ovvio che tale data nell’agricola Italia fosse motivo di grandi festeggiamenti e gli stessi animali da tiro (cavalli, asini e muli) si godevano la giornata di riposo, bardati con fiori.
Nel 18 a.c., con l’inizio dell’età imperiale, i Consualia divennero Augustali, in onore dell’imperatore Ottaviano Augusto.
Fortemente radicata nella tradizione pagana, la festività del Ferragosto fu poi riciclata dalla Chiesa, che, come per altre feste pagane, provò prima a sopprimerle per poi ammantarle di cristianità.
Il nome deriva dal loro radiante, ovvero dal punto da cui sembrano provenire queste meteore, situato nella costellazione del Perseo. A dispetto del nome “stelle cadenti” in realtà si tratta di polveri e piccoli detriti che “cadendo” ad altissime velocità contro la nostra atmosfera la ionizzano e quindi la illuminano ad un altezza compresa tra gli 85 ed i 120 km provocando il suggestivo effetto che noi osserviamo. Le Perseidi sono meteore molti veloci, impattano nell’atmosfera a circa 60km/s (216.000 km/h!), possono lasciare scie abbastanza persistenti che resistono per una manciata di secondi.
MARGHERITA HACK – Dal 29 Giugno il firmamento ha aggiunto alle miriadi di punti luminosi una delle sue stelle più belle:Margherita Hack. In ricordo della divulgatrice che ha speso la sua vita ad osservare le stelle e a spiegarci, con semplicità e passione, le leggi che governano il cosmo, vogliamo per un attimo metter da parte la realtà e far finta che lei sia ancora qui a descriverci il fenomeno, come ha sempre fatto nel corso della sua carriera. “Sono frammenti di piccoli sassi della nebulosa proto planetaria da cui si è formato il sistema solare, e residui delle code delle comete. L’orbita della Terra taglia questa scia e incontra questi residui che al contatto creano la scia luminosa che noi chiamiamo stelle cadenti”, spiega l’astrofisica. Chissà quante ne osserverà da lassù.
Non si può non ricordare la famosa poesia...
X Agosto di G.Pascoli
San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla. Ritornava una rondine al tetto: l’uccisero: cadde tra i spini; ella aveva nel becco un insetto: la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende quel verme a quel cielo lontano; e il suo nido è nell’ombra, che attende, che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido: l’uccisero: disse: Perdono; e restò negli aperti occhi un grido: portava due bambole in dono.
Ora là, nella casa romita, lo aspettano, aspettano in vano: egli immobile, attonito, addita le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi sereni, infinito, immortale, oh! d’un pianto di stelle lo inondi quest’atomo opaco del Male!
Una delle leggende più comuni è quella che si riferisce a S. Lorenzo. La tradizione vuole che le lacrime di Lorenzo arso vivo (ma forse decapitato) vagano nel cielo senza pace fino a quando non cadono sulla Terra la notte in cui il Santo è festeggiato e cioè il 10 agosto, così in quella notte alla vista di una stella cadente si esprime un desiderio che sarà esaudito (magari!).
La freccia s’accese volando tra le liquide nubi, arse e tracciò una scia di fiamma, si consumò e sparì tra i volubili venti. Così le stelle cadenti spesso si staccano dal cielo. e trascinano correndo nel cielo una chioma lucente. Virgilio
Se poi non le riuscite a vedere, guardatele qua...