Il mio viso

riflesso nello specchio
è il passato

Informazioni personali

mercoledì 24 settembre 2014

Autunno




Veder cadere le foglie
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
Soprattutto se sono ippocastani
soprattutto se passano dei bimbi
soprattutto se il cielo è sereno
soprattutto se ho avuto, quel giorno,
una buona notizia
soprattutto se il cuore, quel giorno,
non mi fa male
soprattutto se credo, quel giorno,
che quella che amo mi ami
soprattutto se quel giorno
mi sento d’accordo
con gli uomini e con me stesso.
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
dei viali d’ippocastani.
Nazim Hikmet



lunedì 22 settembre 2014

Chi è...?

  mi è venuta tra le mani questa fotografia ( che ho postato sul blog, ma che da tanto non guardavo), un ricordo che è impresso nella mia mente, una gita a Genova , un periodo di contestazioni , la prima minigonna (si può chiamare così? a confronto di quelle di adesso era oltremodo castigata, ma per l'epoca........preistorica ).
Quello però che mi ricordo di più sono le scarpe (ora direi orrende, ma allora....), quanto ho risparmiato per poterle comprare  e non era facile perchè soldini tra le mani...pochi (i miei si erano rifiutati di comprarmele, non erano da signorina...in effetti!) ma io le volevo....le ho desiderate tanto, sono passata per mesi davanti al negozio guardandole con...bramosia e...le ho avute : di cuoio marrone , dure , mi facevano un male ai piedi terribile, ma stoicamente le ho portate fino a consumarle.
Evviva la gioventù (però ho imparato a non contestare mai sulle scarpe che si sono scelti i miei figli.......esperienza??)

Però ero carina no???? Certo che si!!!!

giovedì 18 settembre 2014

Tornare indietro...




-Noi, che le nostre mamme mica ci hanno visti con l'ecografia.
-Noi, che a scuola ci andavamo da soli e da soli tornavamo.
-Noi, che la scuola durava fino alla mezza e poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia (si, anche con papà).
-Noi, che eravamo tutti buoni compagni di classe, ma se c’era qualche bullo, ci pensava il maestro a sistemarlo sul serio.
-Noi, che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, mamma a casa te ne dava 2.
-Noi, che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.
-Noi, che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta, tutti felici.
-Noi, che avevamo le tute lucide acetate dell’Adidas che facevano fico, ma erano pure le uniche.
-Noi, che la gita annuale era un evento speciale e nelle foto delle gite facevamo le corna ed eravamo sempre sorridenti.
-Noi, che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su internet.
-Noi, che la vita di quartiere era piacevole e serena.
-Noi, che non avevamo videogiochi, né registratori, né computer. Ma avevamo tanti amici lo stesso.
-Noi, che per cambiare canale alla TV dovevamo alzarci e i canali erano solo 2.
-Noi, che andavamo a letto dopo Carosello.
-Noi che aspettavamo con ansia di vedere la TV dei Ragazzi.
-Noi che ci entusiasmavamo alle imprese di Rin Tin Tin e ci commuovevamo con Lassie.
-Noi, che sapevamo che era pronta la cena perché c'era Happy Days e Fonzie.
-Noi, che guardavamo allucinati il futuro con “Spazio 1999”.
-Noi, che se la notte ti svegliavi e accendevi la TV vedevi solo il monoscopio Rai con le nuvole o le pecorelle di interruzione delle trasmissioni.
-Noi, che ci sentivamo ricchi se avevamo 'Parco Della Vittoria e Viale Dei Giardini'.
-Noi, che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.
-Noi, che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più fico e che se anche andavi in strada non era così pericoloso.
-Noi, che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella.
-Noi, che avevamo il 'nascondiglio segreto' con il 'passaggio segreto'.
-Noi, che giocavamo a nomi-cose-animali-città.
-Noi, che ci divertivamo anche facendo Strega-comanda-colori.
-Noi, che ci mancavano sempre 4 figurine per finire l'album Panini (celo, celo, celo, celo, celo, celo,…. manca!).
-Noi, che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa, ma che a quelli degli altri suonavamo e poi scappavamo
-Noi, che compravamo dal fornaio pizza bianca e mortadella per 100 £ire (= € 0,050!) e non andavamo dal dietologo per problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare.
-Noi, che bevevamo acqua dal tubo del giardino, non dalla bottiglia PET della minerale ed un gelato costava 50 £ire (pari a € 0,025!).
-Noi, che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la “Bic”.
-Noi, che sentivamo la musica nei mangiadischi sui 45 giri vinile (non nell’Ipod)…… e adesso se ne vedi uno in un negozio di modernariato tuo figlio ti chiede cos'è.
-Noi, che al cinema usciva un cartone animato ogni 10 anni e vedevi sempre gli stessi tre o quattro e solo di Disney.
-Noi, che non avevamo cellulari (c’erano le cabine SIP per telefonare) e nessuno poteva rintracciarci, ma tanto eravamo sicuri anche ai giardinetti.
-Noi, che giocavamo a pallone in mezzo alla strada con l'unico obbligo di rientrare prima del tramonto.
-Noi, che trascorrevamo ore a costruirci carretti per lanciarci poi senza freni, finendo inevitabilmente in fossi e cespugli.
-Noi, che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il mercurio cromo, e più era rosso più eri fico.
-Noi, che giocavamo con sassi e legni, palline e carte.
-Noi, che le barzellette erano Pierino, il fantasma formaggino o c’è un francese-un tedesco-un italiano.
-Noi, che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.
-Noi, che la Barbie aveva le gambe rigide.
-Noi, che….. il 1° Novembre era 'Ognissanti', mica Halloween.
-Noi, che…. l'unica merendina era il Buondì Motta e mangiavamo solo i chicchi di zucchero sopra la glassa.
-Noi, che il Raider faceva concorrenza al Mars.
-Noi, che a scuola le caramelle costavano 5 £ire.
-Noi, che si suonava la pianola Bontempi.
-Noi, che la Ferrari era Lauda e Alboreto, la McLaren Prost, la Williams Mansell, la Lotus Senna e Piquet e la Benetton Nannini e la Tyrrel a 6 ruote!
-Noi, che la penitenza era 'dire-fare-baciare-lettera-testamento'.
-Noi, che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.
-Noi, che il Ciao e il Boxer si accendevano pedalando.
-Noi, che nei mercatini dell'antiquariato troviamo i giocattoli di quando eravamo piccoli e diciamo "guarda! te lo ricordi?" e poi sentiamo un nodo in gola.
-Noi, che siamo ancora qui e certe cose le abbiamo dimenticate e sorridiamo quando ce le ricordiamo.
-Noi, che trovammo lavoro tutti e subito. E ci sposammo presto.



domenica 14 settembre 2014

A volte ritornano...tra poco il primo giorno di scuola...



 ma per dirla tutta non me lo ricordo il primo giorno di scuola, mi ricordo con molta chiarezza altri e specialmente quello dei miei "bimbi".
Lei, già alta, la sua statura rivaleggiava con la lunghezza dei capelli che aveva pettinati più o meno così ma senza frangia, per l'occasione aveva indossato la sua maglietta preferita (era gialla) , aveva il suo zaino con i colori nuovi e profumati di legno (mica i pennarelli), temperino a cagnolino (era già quasi...veterinaria) e voleva scappare da me per arrivare prima in aula e io con gli occhi lucenti la guardavo andare via per così tanto tempo (era la prima volta che sarebbe stata da sola, anzi con una maestra senza di me, sapeva quasi leggere e scriveva in stampatello, glielo avevo insegnato io) ero quasi gelosa di quella persona, che l'avrebbe avuta accanto ( tra altri 17), quando torna a prenderla  (col fratellino neonato) mi corse tra le braccia e incominciò a raccontarmi e ..non smise più!
Tutta un'altra cosa 5 anni dopo per il suo fratellino, lui optò per un abbigliamento mooolto classico : pantaloni lunghi, camicia giallina, cravattina giallina a puntini piccolissimi verdi e gilet,( per l'occasione
 uno fatto da me), si allontanò subito e non volle che lo accompagnassi in aula. Quando lo andammo a prendere (dimenticavo anche la sorella lo accompagnò e rimase male pure lei di non poterlo accompagnare dentro : ma "lui non era mica piccolo - disse) era un po' sfatto e non parlò fino a casa nonostante l'incalzare di domande della sorella.
A casa , a pranzo saltò fuori la frase che spiegava la sua sofferenza presente e futura , "siediti" perchè stava ostinatamente in piedi, "non posso sono già stato seduto troppo e non ce la faccio più" e mangiò in piedi per poi precipitarsi ad allenarsi di scherma ( per sfogarsi disse).
Ricordo che quell'abbigliamento durò per tutte le elementari per trasformarsi poi in un totale abbigliamento sportivo , anche all'università faticava a rendersi presentabile per gli esami e ora da avvocato gli costa ancora di più.

 

E adesso com'è il primo giorno di scuola?
Forse è meglio dire come sono quelli precedenti...alla ricerca spasmodica di "quello zainetto particolare", penne e quaderni che già si sa come sono, i libri (non uno solo), e poi il "vestitino adatto", tutto tra corse ed affanni, non c'è mai abbastanza tempo...ma il primo giorno è lì...inesorabile!

domenica 7 settembre 2014

La tecnologia non conosce ostacoli...

La mia prima volta...non spaventatevi non voglio raccontare "quella prima volta", ma il primo incontro con un computer...avvenne penso..verso il 1985 con il Commodore 64, anzi a dirla tutta con il Commodore 128


Non vi racconterò la tecnologia, ma quello che mi incuriosì allora...era composto : dal "corpo" (la mente), "le mani" (la tastiera), "la memoria" (un registratore a cassette esterne), fili e aggeggi vari e , non ultimo, il joystick
 
ma la cosa più notevole era ...il manuale d'istruzioni o per meglio dire "l'enciclopedia"tale era la mole di quel astruso libro, naturalmente a casa venne usato "assolutamente" solo per i giochi, anche perchè non avevamo le nozioni per riuscire a fare altro...

 

questo era in assoluto quello che mi piaceva di più!

Poi si passò ai floppy disk


con questi (io li avevo solo neri o blu) ci lavorai parecchi anni (sempre con i miei Atti legali) e con stampanti esterne (gigantesche , rumorose, lente...)
 

questa è una recente...
Poi tutto ha incominciato ad andare in fretta ed ora non ci si rende conto di quanto sia tutto più pratico, più veloce, più preciso...(io addirittura ho scelto un carattere particolare che  pare scritto a mano...).
Fine della storia o meglio...arrivo!

venerdì 5 settembre 2014

Il mio cammino per arrivare ...al pc

La mia storia di "approccio " con la tecnologia parte da parecchio lontano...negli anni '70!
Anche se il mio indirizzo di studio (magistrali) non passava per la dattilografia, volli fare un corso per imparare a scrivere a macchina ed ebbi in regalo ...questa


un'Olivetti lettera 32 (già abbastanza evoluta).
 

Ma solo anni dopo incominciai il vero uso della macchina da scrivere (dovrebbe essere macchina per scrivere) naturalmente elettrica, però ricordo che all'epoca la macchinza era provvista di "martelletti" che imprimevano le lettere sulla carta...lavoro "duro" in quanto il mio consisteva nello scrivere Atti legali (ognuno consistevan 5 o 6 copie, il che voleva dire che si infilavano 5 fogli "uso bollo" cioè aperti e 4 carte carbone - qualcuno le conosce ancora?- e se capitava l'errore bisognava cancellarlo con la "gomma") che dovevano essere perfetti e naturalmente senza errori.
Dopo un po' di tempo la macchina venne rivoluzionata, perchè nel 1961 venne introdotta una specie di sfera con impressi i caratteri ( non era più il carrello della macchina a muoversi, ma bensì era la sfera -confidenzialmente chiamata "margherita"- a girare e quindi le macchine diventarono più compatte ed esteticamente più belle).
Più avanti vi fu una nuova innovazione, la videoscrittura, la macchina era dotata di un piccolo display  in cui scorreva la riga scritta e poteva essere corretta e poi stampata ( si era già alla fine degli anni '80), inoltre si potevano memorizzare  brevi testi e poi riprenderli senza riscriverli...molto utile per le "formule" che usavo negli Atti.

Più tardi ancora sono passata ad un'innovativa macchina di videoscrittura , quasi un computer...

aveva un piccolo schermo in cui veniva evidenziato ciò che si era scritto, poteva essere corretto e poi si stampava...era molto difficile, infatti per i "miei atti" dovevo sempre infilare gli uso bollo aperti, ma dovevo ricordare che prima dovevo dare l'input per stampare la 2° e la 3° pagina poi girarle e stampare la 1° e la 4°, un lavoro di "alta attenzione".

Poi...la storia continua...