Il mio viso

riflesso nello specchio
è il passato

Informazioni personali

domenica 29 dicembre 2013

29 Dicembre...

Era una notte buia e tempestosa...ma no! Era appena terminata una notte in cui soffici fiocchi di neve erano caduti coprendo le brutture della città, tutto era bianco ed immacolato, gli alberi erano pieni di ghiaccioli che parevano pizzi, la terra ricoperta dal manto candido produceva , mentre  ci camminavano sopra, un suono come una ninna nanna...






avrei potuto vedere un panorama così dalla finestra della mia stanza, ma ero diversamente impegnata...la mia piccola, dolce, tenera e bellissima bimba stava per vedere la luce del Mondo, stava per lasciare la la sua calda "casa" di tanti mesi per affacciarsi al freddo, al dolore e alla vita fuori di me. Non dice il sommo poeta " il prende al consolar dell'esser nato"?
Ed era così, ma non piangeva solo lei, ma io pure, per motivi diversi chiaramente : lei piangeva per quello che gli avevano tolto, un luogo di pace e dolcezza ed io piangevo per il miracolo di quella nascita e per la responsabilità di quella vita a me affidata.
Una grande responsabilità, un impegno gravoso che però avevo la certezza di riuscire ad adempiere.
La guardavo mentre la cullavo tra le braccia, sfioravo la perfezione delle piccole dita, dei piedini...lunghissimi, delle ciglia che ombreggiavano gli occhi blu (che poi divennero verdi) ,delle braccia nervose e scattanti, dei capelli scuri e piuttosto folti (che poi diventarono biondi) e lei...mi afferrò il dito e se lo portò alla bocca.
Fu un innamorarsi a prima vista!!

giovedì 26 dicembre 2013

Gli omini di pan di zenzero...

Il pan di zenzero (gingerbread) è un impasto a base di spezie quali cannella, chiodi di garofano, noce moscata, con spiccata prevalenza di zenzero, usato generalmente per confezionare biscotti.

Tipico dell’ Inghilterra, Nord America e paesi del Nord Europa, il pan di zenzero viene preparato in special modo sotto le feste natalizie per confezionare omini, casette e soggetti natalizi in genere.
I biscotti di pan di zenzero, vengono infine decorati con glassa colorata e tradizionalmente appesi al’albero.


OMINI DI PAN DI ZENZERO (ricetta classica)
300gr farina 00
100gr zucchero
100gr miele
100gr burro
1uovo
1+1\2 cucchiaino di zenzero in polvere
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 pizzico di chiodi di garofano in polvere
1 pizzico di cardamomo verde in polvere

In una ciotola montate lo zucchero con il burro. Quando avrete ottenuto un composto spumoso, aggiungete il miele e l'uovo.In un'altra ciotola mischiate farina, zucchero e le spezie.
Impastate tutto velocemente e fate riposare in frigorifero per un'ora avvolto in un foglio di pellicola trasparente.Stendere e coppare a piacere, fate cuocere in forno a 180° fino a doratura (10-12 minuti circa)





ops...c'è un'intrusa|

martedì 24 dicembre 2013

un augurio...



di serenità e pace, di gioia ed amore, di compagnia ed affetto...e un abbraccio a tutti quelli che passano di qua...






...ci ho provato...ma non potuto che essere buona anch'io! 
A U G U R I

domenica 22 dicembre 2013

Una "veritiera" fiaba di Natale


Jiang Haicheng, noto con lo pseudonimo di Ai Qing è stato un poeta cristiano cinese.




LA MANGIATOIA

Tema Natale - brano di Ai Qing
Per l'anniversario della nascita di un Nazareno
Perché nevica ancora?
I passeri sulla staccionata guardano il cielo
il cielo è così buio
qualcuno passa oltre la mangiatoia
alla mangiatoia, il pianto di una donna
come se le lacrime di dolore e vergogna
di tutta una notte
ancora non bastassero a inumidire
la terra inaridita dell'inverno!
Qualcuno passa oltre la mangiatoia
dalla mangiatoia vengono lamenti che strappano il cuore
ah , con innumerevoli dita
la folla segna la fanciulla-madre
sprezzata come immondizia
nessuno è disposto a portarle un catino per il sangue
a versarle un secchio di acqua calda.
II vento penetra nelle crepe del muro di terra
è il ghigno del freddo invernale
lei lotta lotta lotta
la testa appoggiata alla staccionata
guardate, tra i capelli scarmigliati
scintillano febbri citanti gli occhi luminosi
questa donna di Betlemme scacciata,
esposta alla pubblica infamia
vittima del disprezzo della folla
tutto il corpo in un bagno di sudore
Vento soffia ancora con forza
perché ti sei placato?
Ascoltate i teneri vagiti
il sangue della puerpera
la mangiatoia mai prima fiorita
ha cosparso di splendidi fiori
la piccola vita
dà nuova forza alla madre
nella paglia di riso quattro membra si muovono
qualcuno passa oltre la mangiatoia
rivolge sguardi obliqui
qualcuno passa oltre la mangiatoia
si allontana sdegnoso
qualcuno passa oltre la mangiatoia
muove gelide risa
il bimbo primogenito
col suo pianto spaurito
viene a conoscere questo mondo straniero
dalla nebbia del malessere
Maria si risveglia
china il viso di cenere
e parla tra le lacrime
che scorrono ininterrotte
«Bambino mio
a Betlemme
noi saremo scacciati
noi andiamo
raminghi a farti crescere
Oggi ci incamminiamo
ricordati che sei
nato nella mangiatoia
figlio di una donna reietta
che ti ha dato la vita nel dolore e nell' oppressione
quando ne avrai le forze
dovrai con le tue lacrime
lavare i peccati degli uomini».
Dolorosamente si leva
avvolge il neonato nel suo petto
e desolata lascia la mangiatoia
fiocchi di neve turbinano sui suoi capelli sparsi
in silenzio
va via.
Natale 1936

sabato 21 dicembre 2013

un'altra fiaba....diventata realtà

 

 Ripropongo una fiaba di Natale "vera" che ho già proposto alcuni anni fa e che mi è restata nel cuore....

 


come ho avuto modo di dire quando i bimbi erano piccoli mi piaceva raccontare loro delle storie prima di dormire, mi piaceva vederli nei loro lettini coi pupazzi preferiti (sempre fatti da me e in ordine : pinguino per la femmina e l'omino a righe per il maschio) e mai che si siano addormentati prima della fine del racconto.
Però mi piaceva anche inventare delle favole ed arrivammo a scriverne a due mani (io e lei) per non dimenticarle, perchè sono state raccontate innumerevoli volte, ma sempre dovevavo essere uguali.
Oggi mi è tornato in mente il nostro cagnolino ed ecco la favola-realtà dedicata a lui.
RUDYNO , IL CANE PICCOLINO
Era da poco passato Natale, le strade erano ancora coperte dalla neve che ormai sporca dava un aspetto un po' triste al mondo.
Una bambina ed un bambino, tutti infagottati di sciarpe, cappelli e guanti, tornavano a casa dopo un'accesa battaglia di palle di neve che aveva visto non pochi feriti!
Coi visetti rossi dal freddo e la bocca aperta dal riso, passarono vicino ad un cassonetto delle immondizie.
"Senti, senti...senti anche tu questo lamento?" "Si, ma da dove viene?" "Dal cassonetto" "Proviamo ad aprire?"
Immaginando di trovare chissà quale mistero si avvicinarono, la bambina più grande e decisa, aprì.
Oh, in mezzo alla spazzatura, in una scatola di cartone, c'era un batufolo bianco e marrone che si lamentava, un piccolo cucciolo di cane buttato via come una scarpa vecchia.
La bambina lo tirò su e lui le si accoccolò contro tremante di freddo.
Lo accarezzarono e poi uno sguardo che passò veloce tra di loro, decisero di portarlo a casa.
"Ce lo faranno tenere? disse il bimbo un po' incerto. "E' solo, piccolo, infreddolito e forse affamato, vedrai farà pena anche a loro" rispose decisa e sicura la bambina.
E così si presentarono alla porta di casa con quel batufolo di pelo.
La storia finisce qui?
No, il batufolo di pelo venne scaldato, nutrito e coccolato. Gli fu messo un nome famoso Rudolf (come l'idolo della bambina il ballerino Rudolf Nureyev), ma da tutti fu sempre chiamato Rudy.
Sono passati dieci anni, i bambini sono cresciuti, tante cose sono successe, ma lui, Rudy è ancora qui, a farci le feste e a darci il suo affetto, è cresciuto un po', non tanto, ma è sempre giocherellone ed allegro come quando era piccolo.
Qui finiva la storia , ma la realtà no, Rudy da ormai due anni non c'è più, è vissuto fino a 15 anni e nel momento in cui era praticamente diventato il "mio" cane dandomi affetto e presenza se n'è andato con un ultimo sguardo e una leccata sulla mano...non pare vero ma mi manca, ci manca.

giovedì 19 dicembre 2013

Noi...si passavan le feste così


la mia ghirlanda ...fiorita


- Noi mica si stava in vacanza fino alla Befana, ma si scaglionavano le feste.
- Noi mica si faceva l'albero, a meno di averlo perchè si abitava in campagna, ma si faceva il presepio, con le stutuine di cartapesta, le montagne di carta e i laghi di stagnola, il muschio però si andava a cercarlo ed era principalmente compito di mio fratello.
- Noi ci si svegliava in un freddo "becco" perchè c'era solo la stufa, ma col contenitore dell'acqua calda, mamma l'accendeva presto, ma mai troppo presto.
- Per questo motivo noi ci si lavava come gli uccellini per non prender freddo.
- Noi si andava a dormire col pigiama di flanella a righe come i carcerati.
- Noi la sera di Natale si andava a Messa volenti o nolenti e in Chiesa faceva più caldo ed era tutto illuminato e il presepe era grande con le statue anch'esse grandi e noi si andava principalmente per vederlo e anche perchè non ci facevano restare certo a casa.
- E poi era l'unico giorno che si faceva tardi e tornando magari si incominciava a vedere cadere la neve, che allora si che nevicava.
- Noi poi a casa si correva subito a letto, sotto le coperte fredde e umide , ma a volte la mamma ci metteva la "boulle" che allora noi la chiamavamo "la borsa dell'acqua calda".
- E si cercava di addormentarsi subito sperando che Gesù Bambino, mica Babbo Natale, ci portasse qualche regalo. E per me quel Natale era stato ricco (forse era nevicato tanto e mio papà andava a spalare la neve per far su un po' di soldini) perchè mi aveva portato tante cose (anche il bambolotto di cui ho già narrato la storia Tom, scritto con una parola non più corretta).
- Noi anche se era festa ci si svegliava presto per vedere se era stato tutto un'illusione, ma per me era stata una sorpresa bellissimissima.
- Noi poi non si poteva tanto giocare perchè bisognava aiutare la mamma a fare pranzo.
- Noi si mangiava quasi sempre tra noi perchè non si avevano parenti vicino visto che i miei erano emigrati dal Veneto a Torino.
- Noi si mangiava a volte la gallina bollita e col brodo per gli agnolotti , se la mamma aveva potuto farli, poi le patate al forno (la nostra straordinaria stufa aveva anche il forno) e allora noi avevamo anche il dolce, non il panettone, ma un dolce con l'uvetta e i canditi che faceva la mamma, la "pinza" o castagnaccio si faceva poi per la Befana, già noi avevamo la Befana mica l'Epifania.
- E poi dopo i mandarini mentre gli adulti bevevano un pochino di più finalmente si giocava.
- Noi , se nevicava, nel pomeriggio si mangiava la "granita", mamma andava fuori a riempire i bicchieri di neve e ci metteva un po' di vino dolce (unicostrappo alla regola per i bambini) e noi "pucevamo" col cucchiaino per farla sciogliere e ce la godevamo fino all'ultima goccia.
- Noi alla sera si andava a letto, nello stesso letto freddo, ma felici come non mai!

sabato 14 dicembre 2013

Aperitivo a Palazzo...Madama



Questa mattina si sono conclusi gli incontri, che ormai da 5 anni si svolgono nella "regia" cornice di Palazzo Madama e che vedono ormai un'affluenza di tantissime persone a tricottare negli splendidi spazi del palazzo.
Quest'anno è stato seguito un progetto che ha portato alla "costruzione" di 11 stendardi lavorati ai ferri e all'uncinetto di bellissimi colori e con l'augurio (una frase di Filippo Juvarra)" FELICITAS"


Sono stati esposti alle finestre della parte medievale del Palazzo verso la bellissima via Po





All'ultimo vicino alla torre ho partecipato anch'io!

Dopo l'esposizione, l'incontro e gli auguri ci è stato gentilmente offerto l'aperitivo in una cornice davvero unica : la sala del Senato.




Ho trascorso un bel mattino anche grazie alla compagnia di Viola

martedì 10 dicembre 2013

Il circolo di maglia

Mentre a Torino si susseguivano blocchi, tafferugli, scioperi vari, picchetti ...
Intorno allo Stadio della Juventus pareva guerriglia : pulman fermi a bloccare la strada, camionette della Polizia,gente che buttava cassonetti in mezzo alla strada e anche altro, insomma nella sera mentre imbruniva pareva davvero di essere quasi in una zona di guerra.
Purtroppo dovevo tornare a casa, tra l'altro a piedi perchè i bus non passavano o erano deviati e ho avuto un certo timore.
Però tornavo dal Circolo di Maglia di Venaria Reale dove, con le altre "sferruzzatrici" abbiamo decorato un po' la biblioteca.
Ecco come




Quel pupazzo di neve vi ricorda qualcosa??

E poi sulla porta del nostro "club"



E' una ghirlanda fatta ...rigorosamente con gomitoli di lana...

Questi i nostri auguri per la biblioteca che ci ospita.


venerdì 6 dicembre 2013

Nelson Rolihahla Mandela

Nelson Rolihlahla Mandela (Mvezo 18-7-1918 - Johannesburg 5-12-2013) è stato un politico sudafricano , primo presidente ad  essere eletto dopo la fine dell' apartheid nel suo Paese e premio Nobel per la pace nel 1993.

Fu a lungo uno dei leader del movimento anti- apartheid ed ebbe un ruolo determinante nella caduta di tale regime, pur passando in carcere gran parte degli anni dell'attivismo anti-segregazionista ( ben 27). Protagonista insieme al presidente Frederik Willem de Klerk dell'abolizione dell'apartheid all'inizio degli anni Novanta, venne eletto presidente nel 1994, nelle prime elezioni multirazziali del Sudafrica, rimanendo in carica fino al 1999. Il suo partito, l' African National Congress, è rimasto da allora ininterrottamente al governo del paese.
Mandela è il cognome assunto dal nonno. Il nome "Rolihlahla" (letteralmente "colui che provoca guai") gli fu attribuito alla nascita; "Nelson" gli fu invece assegnato alle scuole elementari. Il nomignolo Madiba è il suo nome all'interno del clan di appartenenza, dell'etnia Xhosa.

 




Che dire che non sia già stato detto?
Riporto alcune frasi che giudico di gran valore.

Ho imparato che il coraggio non è l’assenza di paura, ma il trionfo su di essa. Coraggioso non è chi non prova paura, ma colui che vince questa paura.


Nel mio paese prima si va in carcere poi si diventa Presidente.

 L'educazione è l'arma più potente che può cambiare il mondo.
 L'educazione è il grande motore dello sviluppo personale. È grazie all'educazione che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera il presidente di una grande nazione. Non ciò che ci viene dato, ma la capacità di valorizzare al meglio ciò che abbiamo è ciò che distingue una persona dall'altra.

Quando a un uomo è negato il diritto di vivere la vita in cui crede, questi non ha altra scelta che diventare un fuorilegge.
Non c'è nessuna facile strada per la libertà.
Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati.



da PensieriParole

Due calzini...

si chiamava così il lupo del film ...appunto "Balla coi lupi", no quello era 4 calzini o no?
Comunque si, avete indovinato quasi tutti.
Sono due calzini usati (per par condicio uno di mio figlio e uno di mia figlia...indovinate quale? quello colorato è di mia figlia).
Tagliato e cucito quello bianco e riempito di fagioli secchi che erano un po' tanto che erano stati dimenticati, tagliato e infilato quello colorato, due bottoni per occhi e il naso -carota fatto all'uncinetto.
E' carino no ? Riciclato , green e con poco lavoro che si vuole mai di più?
Ora però voglio parlarvi di un ospite part time che si è introdotto in casa mia...


Già l'altra settimana ho trovato "presenze" nei vasi dei fiori del balcone, poi l'ho intravista (è una gattina) e quindi è stato più forte di me lasciargli del cibo.
Il cibo spariva , ma lei non si vedeva.
Lunedì me la sono trovata in casa...probabilmente è entrata dalla porta aperta senza che la vedessi.
Piccola, bella e soprattutto molto affettuosa, non miagola ed è subito parsa padrona di casa, si è sdraiata sul divano e non appena mi sono seduta si è messa in grembo facendo le fuse.
A questo punto che fare? Era sera e non ho avuto cuore a rimandarla fuori al freddo. Ha dormito tutta la notte in poltrona.
Al mattino però...a "chiaramente " chiesto di uscire ...ed è sparita.
Per due giorni nulla , non è venuta neppure a mangiare, per cui ho pensato che fosse tornata a casa sua, del resto pulita e affettuosa com'era non poteva essere randagia sicuramente.
Questa mattina quando mio figlio è uscito di casa se l'è trovata davanti ed è sgusciata in casa.
Stesso atteggiamento... ma questa volta ho scoperto il suo "opportunismo"!
Io dovevo uscire e lei mi ha seguito uscendo dalla porta, l'ho seguita, si è diretta verso il palazzo vicino e si è messa in attesa seduta davanti al portone, ecco dov'era di casa, neppure lontano e magari i suoi padroni la mandano fuori a sporcare e forse le danno da mangiare "solo crocchette".
Sembra una storia, un racconto natalizio...e vissero contenti e felici...
Io però non so se ospitarla ancora o no.


giovedì 5 dicembre 2013

Indovinello ...natalizio

Frequento un Knit (Circolo di Maglia) nella Biblioteca di Venaria e per queste festività ci hanno lasciato un angolino da addobbare compatibilmente con la laicità del luogo, in parole povere, niente che ricordi la nascità di Gesù o la religione (non chiedetemi perchè...io ho molto rispetto per le varie religioni pur non credendo, ma queste cose proprio non le riesco a capire), comunque abbiamo preparato ognuna un qualcosa fatto con le nostre mani, ecco quello che ho preparato io






ma dov'è l'indovinello ?
Ecco qua...
Come è stato fatto il pupazzo di neve???


giovedì 28 novembre 2013

Tipi da autobus - versione invernale

Da qualche giorno sui bus di Torino è apparsa questa locandina





 ottima la sensibilazione, ma vorrei ricordare un episodio della mia purtroppo lontana giovinezza, frequentavo le superiori e passavo parecchio tempo sul bus, allora , come adesso , molto affollati e quindi facile terreno per i "palpeggiatori seriali". Un giorno e non l'unico, nella ressa dei passeggeri...successe, io avevo il borsone dei libri (non lo zaino) in una mano e con l'altra ero appesa al gancio(forse non si chiama così) di sostegno, che fare? Allungai una poderosa gomitata, ma il "signore" iniziò con le sue rimostranze e io mi ritrovai imbarazzata con gli occhi addosso di tutte le persone attorno e dovetti subire anche le risatine ironiche.
Questo semplicemente per dimostrare che nulla è cambiato e che non è facile poter , come dice il cartello "aiutaci ad aiutarti", come se non ho testimoni ?



Da poco ho notato che sui bus c'è questo cartello accompagnato  dalla scritta "può danneggiare le apparecchiature", a parte che non saprei quali apparecchiature, ma vi pare che qualcuno ci faccia caso o che qualcuno, a parte controllare il biglietto ,ne controlli l'uso  ?

Infatti proprio oggi notavo alcune cose ....
Un signore maleodorante forse perchè faceva il tecnico delle caldaie ? Come lo so? Praticamente usava il bus come il suo ufficio, chiamando o facendosi chiamare, prendendo appuntamenti  o spiegando eventuali problemi, appunto delle caldaie a voce alta  e prendendo appunti.

Un po' più in là una signora molto ben vestita, truccata e odorosa di profumo (non uno che conoscessi) discuteva a quale fermata avrebbe dovuto venire a prenderla...chi?, questo non si è saputo.

Il mio vicino di...sedile, un ragazzo giovane invece giocava con un giochino, che...avrei tanto voluto chiedergli cosa fosse e giocarci un po' anch'io?

Alla porta invece stazionava un extra comunitario ( ce n'è almeno uno oni corsa, quando non di più) che, nonostante il pulman fosse piuttosto vuoto, saliva e scendeva ad ogni fermata, questo naturalmente per ovviare al fatto di non avere il biglietto.

Tutto questo in una sola corsa di pulman....ma ho lasciato alla fine la cosa che più mi ha , si fa per dire, divertito, se non fosse che faceva un po' pena.

Un tizio è salito parlottando, si è seduto su un sedile a due posti lasciando libero quello verso la finestra, ha incominciato a parlare animatamente con...il sedile vuoto, la cosa è andata avanti per una decina di minuti (nessuno ha osato avvicinarsi e tanto meno sedersi) fino a che, con un gesto che era l'equivalente di un v.... si è alzato di scatto ed è sceso.

Dopo poco sono scesa anch'io, che strani incontri si fanno sul pulman.....