Il mio viso

riflesso nello specchio
è il passato

Informazioni personali

lunedì 29 luglio 2013

29 Luglio 1972

Basilica della Gran Madre di Torino , ore 16...


Matrimonio anticonformista.
Incontro con gli amici per cena al Castello dei 9 Merli a Piossasco.
Honey Moon con partenza per Trieste, Ljuhana (Lubiana ex Jugoslavia), Zagabria, Belgrado , confine Bulgaria, Sofia


Istanbul

Confine Greco, Termopili, Atene, Delfi, ritorno in Yugoslavia

Sono passati "41" anni , anche se gli anniversari si sono fermati prima perchè non c'è più un matrimonio da festeggiare!!

giovedì 25 luglio 2013

Quanta disperazione possiamo contenere?

Strano post...ma sono davvero sconvolta da ciò che successo.
Un amico di famiglia si è suicidato stanotte.
Terribile parola! Purtroppo una famiglia sfortunata, una decina di anni fa era morto il figlio giovane d'infarto e lui e la moglie non avevano mai superato questo fatto (e come si potrebbe?), un anno fa è morta la moglie di tumore e lui è rimasto solo eppure diceva "Cerco di tenermi impegnato" e faceva cose, ma cosa ne sappiamo di ciò che abbiamo dentro e soprattutto quanta disperazione possiamo tenerci dentro?
Lui ha pianificato tutto quindi era da molto che ci pensava e chissà ... a poco a poco l'idea diventa compagnia e poi diventa la cosa importante e poi la disperazione è semplicemente troppa.
Cosa immagazziniamo dentro di noi? Quanti dolori ammucchiamo nella nostra anima?
Non so che dire e neppure cosa pensare, è solo un dolore grande.

domenica 21 luglio 2013

Al Bicerin





Questo piccolo locale ha visto la luce nel 1763 quando l' "acquacedratario" (venditore di acqua cedrata) Dentis apre la sua piccola bottega proprio di fronte all'ingresso del Santuario della Consolata. Il locale è piccolo, scuro, arredato con panche e tavole di legno (e così rimarrà per tanto).
Vi si serviva cedrata e limonata ma anche prodotti arrivati da lontano : tè, caffè e cioccolata, con sapori e odori nuovi.
Locale senza nome...per diversi anni.
Cambia volto all'inizio dell'Ottocento in cui prende il nome "Al Bicerin" e l'aspetto che mantiene tutt'oggi : cornice esterna in ferro, interno con pareti ricoperte di legno e decorate con specchi, le tavole vengono sostituite da tavolini rotondi in marmo, ma il bancone è sempre quello, solido e insostituibile e alle sue spalle i vasi dei confetti, ben 40 tipi diversi!
Ma il successo del locale e il suo nome fu l'invenzione di una variante di una bevanda di gran moda , la "bavareisa" fatta di caffè, cioccolato , latte e sciroppo.
Il nuovo "bicerin" prevedeva che i tre ingredienti fossero serviti separatamente, erano previste tre varianti : "pur e fiur" (il cappuccini di adesso), "pur e barba" (caffè e cioccolato) e "n' poc 'd tut" (un po' di tutto) con i tre ingredienti mescolati, quello che ebbe più successo.


Amato dai nobili ma anche dalle persone più umili che potevano permetterselo di tanto in tanto visto il prezzo contenuto di tre soldi, cioé 15 centesimi di lira, mantenuto fino al 1913.



la golosità ancora servita nel bicchiere di vetro






Personaggi che "amavano" il bicerin : da Camillo Benso Conte di Cavour a Silvio Pellico, da Puccini a Nietzsche. E ancora la regina Maria Jose e Umberto II, Macario, Wanda Osiris, Gozzano, Calvino e Mario Soldati. Alexander Dumas padre in una lettera parla del locale come di una delle cose da non perdere di Torino, mentre Giacomo Puccini, che abitava nella vicina via sant'Agostino, racconta nelle sue memorie che ogni tanto si faceva quattro passi per venire al Bicerin. E amava sedersi ai suoi tavolini il pittore e scultore Mario Merz, fra i maggiori esponenti dell'arte povera.

Nel 2001 il "bicerin" è stato riconosciuto come " bevanda tradizionale piemontese".
E per finire una ricetta ...sfiziosa.

Gnocchi al cacao
Preparate degli gnocchi con farina, patate lessate in acqua leggermente salata, un uovo e abbondante polvere di cacao amaro.
Cuoceteli in acqua bollente il tempo necessario per farli salire a galla. Conditeli con una salsa di formaggio fuso e pere tagliate a fettine sottilissime, ammorbidite dal calore.


giovedì 18 luglio 2013

Una leggenda...



La cultura degli Indiani d'America mi ha sempre affascinato e così pure le loro leggende, eccone una:

LA LEGGENDA DEL DREAM CATCHER SECONDO LA CULTURA DEI CHEYENNE
Molto tempo prima che arrivasse l’uomo bianco, in un villaggio cheyenne viveva una bambina il cui nome era Nuvola Fresca. Un giorno la piccola disse alla madre, Ultimo Sospiro della Sera:” quando scende la notte, spesso arriva un uccello nero a nutrirsi, becca pezzi del mio corpo e mi mangia finché non arrivi tu, leggera come il vento e lo cacci via. Ma non capisco cosa sia tutto questo”. 
Con grande amore materno Ultimo Sospiro della Sera rassicurò la piccola dicendole: “le cose che vedi di notte si chiamano sogni e l’uccello nero che arriva è soltanto un’ombra che viene a salvarti” Nuvola fresca rispose: “ma io ho tanta paura, vorrei vedere solo le ombre bianche che sono buone”. 
Allora la saggia madre, sapeva che in cuor suo sarebbe stato ingiusto chiudere la porta alla paura della sua bimba, inventò una rete tonda per pescare i sogni nel lago della notte, poi diede all’oggetto un potere magico: riconoscere i sogni buoni, cioè quelli utili per la crescita spirituale della sua bambina, da quelli cattivi, cioè insignificanti e ingannevoli. Ultimo Sospiro della Sera costruì tanti dream catcher e li appese sulle culle di tutti i piccoli del villaggio cheyenne. Man mano che i bambini crescevano abbellivano il loro acchiappasogni con oggetti a loro cari e il potere magico cresceva, cresceva, cresceva insieme a loro… Ogni cheyenne conserva il suo acchiappasogni per tutta la vita, come oggetto sacro portatore di forza e saggezza.
Ancora oggi, a secoli di distanza, ogni volta che nasce un bambino, gli Indiani costruiscono un dreamcatcher e lo collocano sopra la sua culla. Con un legno speciale, molto duttile, plasmano un cerchio, che rappresenta l'universo, e intrecciano al suo interno una rete simile alla tela del ragno. Alla ragnatela assegnano quindi il compito di catturare e trattenere tutti i sogni che il piccolo farà. Se si tratterà di sogni positivi, il dream catcher li affiderà al filo delle perline (le forze della natura) e li farà avverare. Se li giudicherà invece negativi, li consegnerà alle piume di un uccello e li farà portare via, lontano, disperdendoli nei cieli...

Avete mai costruito un acchiappasogni ?
Potete rimediare seguendo questo video...
buon divertimento!

giovedì 11 luglio 2013

Una normale...giornata di compleanno



Incomincia già male, ore 7,30 sms, sto ancora dormendo prima che la musica di X File mi desti all'ora giusta, sono auguri e un invito a pranzo...dalla persona che detesto di più, il mio ex-marito.
A quel punto tanto vale alzarsi e cercare di incominciare la giornata, ma il frigo si è guastato (bel momento) e quindi niente latte fresco (fresco di frigo naturalmente) solo un caffè veloce.
Solite incombenze mattutine, borsa in spalla, cellulare ,chiavi e via verso il bus (non il famoso bus di cui ho narrato le avventure, un altro meno folcloristico).
Fermata : passano due di questo, tre di quello, ma quello che serve a me si fa attendere ben 20 minuti arrivando pieno e stracolmo...e vai, con la bella giornata!
Caldo bestiale, l'aria condizionata non funziona ed è un bel miscuglio di ...profumi non propriamente buoni.
Finalmente arrivo accaldata a volontariato e qui vengo accolta dalla solita marea di extra-comunitarie e dal ventilatore (quello principale) rotto anche lui forse per troppo lavoro, sono giorni veramente caldi.
Questa mattina è la volta di tutte le più pretenziose, insoddisfatte e anche indisponenti, inoltre, cosa che mi da oltremodo fastidio, continuano a parlarsi nella loro lingua e anche se non capisci un h sai che ti stanno insultando o giù di lì...
Verso mezzogiorno ho tempo per dare un occhiata al cellulare, si sa mai che qualcuno mi abbia fatto gli auguri...sorpresa spento, morto secco , ma non mi puoi piantare così quando prima di uscire mi davi mezza batteria! Niente da fare, dovrò rimanere isolata fino al tardo pomeriggio ed io non sono una fanatica della tecnologia, ma la cosa ,oggi, mi disturba.
Va beh, andiamo a pranzo al solito bar dove una signora davvero carina prepara dei panini strepitosi, mi consolerò con quello.
E invece no, la signora non c'è perchè è andata in vacanza e chi la sostituisce mi presenta un panino molto triste, insipido e non ha neppure il mio succo preferito.
Niente caffè perchè non ha attaccato la macchinetta della "crema caffè" ( che è troppo buona).
Incomincia un pomeriggio di caldo afoso e lavoro al centro, verso le 17 sono proprio cotta e mi avvio di nuovo alla fermata del bus pensando di farmi un regalo...c'era quella casacca-camicia che avevo visto ad un prezzo proibitivo, ma ora sono iniziati i saldi...
Rinfrancata , ma non rinfrescata mi avvio al negozio , beh, cosa si poteva pretendere da una giornata così? Naturalmente non c'è più!
Mi avvio, devo dire un po' triste verso casa, ma almeno è fresco, attacco il cellulare al carica batterie e come per magia appaiono tutti i messaggi di auguri che erano arrivati durante la giornata : mia figlia, mio fratello,le amiche  e poi accendo il pc e ci sono i vostri e su fb (per una volta ) altri amici di rete e mi si rallegra il cuore e la giornata si colora un po' di azzurro.
Come fine serata arriva mio figlio con un vassoio di baklava , che io adoro...

 e questo mia ha riconciliato un po' con la vita, come basta poco a volte!

A chi non credesse a tale "sfiga" (si può scrivere?) devo dire che non ho inventato nulla...
 Grazie ancora degli auguri!

mercoledì 10 luglio 2013

era una notte buia e tempestosa...


come nei migliori libri.... in un paesino sorto nel 1032 come Fovea Alta (Fossalta), collegato con ponte (di barche ancora presente) fin dal 1283, passò poi sotto la marca della Serenissima che fece costruire un canale (ancora oggi chiamato Fossetta)  che diede inizio al traffico commerciale, svolto con panciuti "burci" trainati con grossi canapi da animali, posti sugli argini, così il porticciolo fossaltino fece capo ad una specie di diligenza fluviale (chiamata la barcaccia) che faceva spola con Venezia trasportando alimenti, specie latte e pane. Essenziale fu per Fossalta la costruzione del più alto argine , quello di S.Marco.



Nel 1815 , sotto il napoleonico Regno d'Italia, divenne Comune.
Nell'autunno del 1917 la città fu semidistrutta e perse quasi tutte le sue "anime più giovani" , vennero chiamati alle armi i giovani di 18 anni, ricordati (da vie e monumenti) come "i ragazzi del 99".





Molto tempo dopo, ma sempre in una notte buia e tempestosa e durante un temporale con tuoni e lampi, in questa casa (che ora non c'è più) nacque un 10 luglio , una bimba a cui venne dato il nome di Adriana, crebbe questa bimba e presto se ne andò da quel paese.

 Insomma tutto questo per dire che oggi è il mio compleanno!!









venerdì 5 luglio 2013

Per la serie...incontri in autobus

Usando spesso i mezzi pubblici si possono fare degli strani incontri (ne ho già parlato in un altro post), ieri è stato uno di quelli...
Bus non eccessivamente pieno, caldo afoso e "aria condizionata" da finestrino aperto , ad una fermata sale un personaggio stravagante : sui 30 - 35, ma forse meno, capelli lunghi non proprio puliti, bandana, maglietta dei Guns and  Roses (che tra l'altro mi piacciono molto), pantaloni corti che avevano visto un bucato forse lo scorso anno, infradito su piedi e gambe tatuate (almeno si confondevano un po' con..), bibita in mano e borse varie (3) a tracolla.
Si accomoda in due sedili (uno per i bagagli) per'altro senza infastidire nessuno perchè la gente si teneva debitamente in disparte, incomincia a scrivere, anzi continua ciò che aveva già iniziato, in modo compulsivo , non sono vicino abbastanza da poter leggere, ma posso vedere ciò che poi disegna. Con un tratto nervoso disegna un aereo stilizzato in cima alla pagina avvolto in quelle che sembrano spire di serpente, frecce si diramano in ogni direzione arrivando sino a fondo pagina quasi stracciando il foglio.
Poi volta pagina e con un balzo quasi acrobatico scende dalla porta del bus, lasciando tutti i suoi averi sui sedili...ma era solo per gettare il contenitore della bibita nel cestino  (un tipo rispettoso dell'ambiente).
Continua a scrivere, piegato su sé stesso tracciando segni poco chiari...poi sfoglia quello che pensavo fosse un quaderno e noto che è un libro,ma è arrivato alla sua fermata e mentre scende noto che su una delle sacche che ha c'è scritta una frase a dir poco ambigua : "Non è proprio legale, ma sei bella vestita di lividi...".
Ecco questa frase mi è rimasta in mente, tanto che, quando sono tornata a casa, l'ho scritta sul pc pensando che fosse una canzone (anzi sperando...).
E cosa mi appare ? Aftherhours , un complesso anzi una band italiana piuttosto famosa, di cui logicamente non sapevo dell'esistenza, ma che hanno un "palmares" di tutto rispetto, hanno persino suonato qui vicino a Torino.



Ma la cosa a dir poco tragica è il testo della canzone, a partire dal titolo.
Lasciami leccare l'adrenalina


forse non è proprio legale sai 
ma sei bella vestita di lividi 
m'incoraggi ad annullare i miei limiti 
le tue lacrime in fondo ai miei brividi 

lasciami leccare l'adrenalina 
lasciami leccare l'adrenalina 
lasciami leccare l'adrenalina 
lasciami leccare l'adrenalina 
voglio cercare la mia alternativa 
e la mia alternativa 
è la scossa più forte che ho 
è la scossa più forte che ho 

muovo le molecole immobili 
sei più bella vestita di lividi 
lasciami leccare più forte un po' 
le tue lacrime in fondo ai miei brividi 

lasciami leccare l'adrenalina 
lasciami leccare l'adrenalina 
lasciami leccare l'adrenalina 
lasciami leccare l'adrenalina 
voglio cercare la mia alternativa 
e la mia alternativa 
è la scossa più forte che ho 
è la scossa più forte che ho 
è la scossa più forte che ho 

Non  vi posto il video, anche se la musica non è male, chiedendomi "ma  sono questi i messaggi che  vengono ispirati ai giovani?"

mercoledì 3 luglio 2013

Aneddoti



Dopo aver stampato I miserabili, Victor Hugo era impaziente di sapere come era stato accolto dal pubblico. Così inviò all'editore una lettera con un semplice punto interrogativo. L'editore, per comunicargli il grande successo dell'opera, gli inviò un foglio con un punto esclamativo.

Un giorno il poeta D'Annunzio, pranzando con il giornalista Jarro, si lamentò di non sentirsi troppo bene e di aver fatto indigestione.
Si, gli rispose Jarro, sei troppo pieno di te.

Una prima versione de I promessi Sposi di Alessandro Manzoni aveva il titolo Fermo e Lucia. Manzoni decise di cambiare il nome del protagonista per evitare di scrivere Qui Fermo si fermò o Qui Fermo si mise a correre


In una causa, Metello Nepote si scagliò con una certa acrimonia contro Cicerone rimproverandogli di essere un plebeo. Di tanto in tanto gli rivolgeva la domanda: Chi è tuo padre? Cicerone per un po’ lo lasciò parlare, poi gli rispose: A te non posso chiedere la stessa cosa, o Metello, perché tua madre ha reso questa domanda estremamente delicata.

Michelangelo fu ospitato da Lorenzo il Magnifico nel suo palazzo forentino, dove visse fin alla morte del suo protettore. A Lorenzo successe Piero de’ Medici il quale, in occasione di una violenta nevicata a Firenze, commissionò all’artista un pupazzo di neve. L'artista realizzò un Ercole che durò almeno otto giorni e fu apprezzato in tutta la città. A quel punto l'artista fu riammesso da Piero alla corte medicea.

Il Verrocchio, dopo aver chiesto al giovane Leonardo da Vinci di raffigurare un angelo in un suo quadro (il Battesimo di Cristo), rimase talmente sconvolto dalla bellezza del dipinto del suo allievo, che smise di dipingere e da quel giorno si dedicò soltanto alla scultura.

lunedì 1 luglio 2013

continua la storia...gli anni 70

Erano anni duri : l'autunno caldo degli scioperi, le contestazioni giovanili, la nascita degli Hippies, i complessi musicali, anni dalle tinte forti con avvenimenti tragici, con l'apparizione delle "bande armate", aumento della droga, della libertà sessuale, emancipazione della donna, nasce RAI 2, è prodotta l'ultimo tipo della 500, buone annate per l'Italia sia nello sport che nello spettacolo, nel cinema appare Dario Argento...anni molto prolifici nel bene e nel male.


Ma l'inizio degli anni 70 è stato anche il crollo delle mie aspettative e dei miei desideri  che non ho potuto realizzare....primo fra tutti quello di potermi dedicare a scrivere, gioco forza fu entrare nel mondo del lavoro e almeno quello all'epoca era possibile (anche se avrei voluto continuare a studiare).
Entrare nel mondo del lavoro voleva dire crescere, maturare, imparare il sacrificio e inquadrarsi, forse io avevo ancora un'animo "libero" e feci fatica ad adattarmi, perchè in fondo come tanti e come la giovane età suggeriva avrei fatto altre scelte : partire per Lahore in India, scoprire altri mondi e altra gente, andare a vivere da sola e prendere le decisioni senza seguire le indicazioni della famiglia, fare il lavoro che avrei voluto e non quello che era più remunerativo...alla fine non era molto diverso da quello che vorrebbero fare i giovani ora , i desideri e le realizzazioni forse non cambiano molto, ma la vita ti porta spesso dove non vorresti.

Diventai una giovane donna seria, affidabile, scrupolosa, coerente, lavoratrice, ma in fondo alla mia anima nascosi i desideri che non potei realizzare nella speranza di poterli, prima o poi far rinascere.

E ho scritto una poesia di speranza...

Un albero di pesco
ombreggia
la mia testa,
qui sulla collina
in uno scenario
verde marrone.
 Cinguettii d'uccelli
invisibili
fra le foglie, 
ronzio di api amiche
nelle corolle,
lontano
un gallo stonato
eleva 
la sua eterna nota
immutata nel tempo.
 Fiori gialli
fra l'erba,
rintocchi di campane
sul mio soffitto
azzurro,
lunghe file 
di formiche nere
sul pavimento
tra i miei piedi, 
tra il quadrifoglio
e l'erba medica.
Sole giallo cromo
che s'innalza
di più nel cielo,
vento che fa cadere
un fiore
sulla mia guancia.
by Adriana