ho ascoltato il suggerimento di nucci-massimo e metto a confronto una poesia più recente (anche se baro perchè non l'ho scritta adesso, ma qualche anno fa...)
Mare grigio piombo
con un sole rosato
che sembra
specchiarsi in una pozza
di ferro fuso.
Il vento insistente,
ma non forte,
insinuante,
ma non fastidioso,
muove la sabbia
creando disegni
che variano ogni minuto,
cancellando e
ricreando
linee vaghe e nette
che la notte
inghiotte.
by Adriana
Mi riprometto di scriverne una ...nel presente.
Il mio viso
riflesso nello specchio
è il passato
Informazioni personali
- adriana
- sempre giovane nel cuore
mercoledì 27 febbraio 2013
martedì 26 febbraio 2013
Avevo quasi 16 anni...
quando ho scritto questa poesia ingenua e forse banale.

Quando si alza la luna
ed il sole è tramontato
solo allora raggiungo il mare.
La spiaggia è ormai deserta,
la sabbia gelida.
Il mare s'infrange
con lievi fruscii,
le piccole onde di spuma
si rincorrono
giocando con le conchiglie.
Io adoro il mare di notte!
Quando le stelle
si specchiano nell'acqua cupa,
quando la luna
fruga con i suoi pallidi raggi
negli angoli oscuri
dove si sussurrano parole d'amore.
Amo la penombra,
gli ombrelloni chiusi,
i battelli capovolti,
la lunga distesa immobile del mare.
Seduta sullo scoglio
immergo i piedi
nella luna
che si specchia nell'acqua.
Sto lì seduta
e guardo l'orizzonte : un lume,
laggiù c'è una piccola vela.
Cosa starai pensando
pescatore solitario?
Pensi alla tua casa?
ai tuoi figli ? alla pesca?
o forse pensi, come me,
pensi che il mare è meraviglioso di notte?
Mare di notte by Adriana
Quando si alza la luna
ed il sole è tramontato
solo allora raggiungo il mare.
La spiaggia è ormai deserta,
la sabbia gelida.
Il mare s'infrange
con lievi fruscii,
le piccole onde di spuma
si rincorrono
giocando con le conchiglie.
Io adoro il mare di notte!
Quando le stelle
quando la luna
fruga con i suoi pallidi raggi
negli angoli oscuri
dove si sussurrano parole d'amore.
Amo la penombra,
gli ombrelloni chiusi,
i battelli capovolti,
la lunga distesa immobile del mare.
Seduta sullo scoglio
immergo i piedi
nella luna
che si specchia nell'acqua.
Sto lì seduta
e guardo l'orizzonte : un lume,
laggiù c'è una piccola vela.
Cosa starai pensando
pescatore solitario?
Pensi alla tua casa?
ai tuoi figli ? alla pesca?
o forse pensi, come me,
pensi che il mare è meraviglioso di notte?
Mare di notte by Adriana
martedì 19 febbraio 2013
Amante...tradita
Argomento molto discusso e d'attualità.
AMANTE = part. pres. verbo latino amo = che ama.
Questa prerogativa che non mi è dato di capire perchè si riferisca solo a "lei"è quantomai sbagliata e anche un po'perversa.
Triste destino perchè se ad una moglie è dato di essere tradita (quasi nella norma) a "lei" come fa a succedere? Infatti se si tradisce per disamore, noia, evasione, trasgressione o che altro...non si dovrebbe trovare tutto in "lei"?
Sto combattendo da molti anni questa "malattia", non quella dell'amante, ma quella della tradita.
Prima e quindi "da subito" nascondedola prima a me e poi a chi mi era vicino (quasi fosse una vergogna mia).
Dopo, cercando di affrontarla, facendomi anche aiutare dagli "addetti i lavori" (colleghi di Soffio).
Intanto passavano gli anni e cambiava solo la mia vita, diventando vuota e costellata di domande (a cui ho trovato anche le risposte) (devo dire che la mia è una storia su cui ci sarebbe da scrivere un libro).
L'insicurezza è aumentata, il dolore è diventato rabbia e poi rancore, ma non si è trasformato in indifferenza.
L'amore è diventato...odio (gran brutta parola).
E siamo arrivati ad oggi,nel senso del presente.
Direte : va bene, ma cosa c'entra con l'argomento? Perchè scrivo tutto ciò?
Questo " percorso" che ho fatto è stato accompagnato ad intervalli regolari, con un rapporto-epistolare-sms (beh, la tecnologia aiuta) da parte di "lei"(la chiamerò così perchè si chiama come me anche se ha 20anni di meno...già, la conosco) che mi hanno tenuta informata (come se non lo fossi) dell'evolversi della storia (non a lieto fine) in cui mi si chiedevano dialoghi e incontri (direte forse bastava cambiare n. telefonico...non sono proprio masochista e l'ho fatto,m a "lei "era sempre bene informata).
Questa è la favola che però non spiega il titolo del post...l'amante può cambiare ruolo e diventare tradita?
Ne ho la certezza e a ben guardare ha un che di divertente...mi è stato fatto presente (nonostante non ce ne fosse bisogno), me lo ha comunicato in un modo peraltro quasi infantile, quasi una ripicca, ome a volermi ancora fare del male - per lei io o altre donne è lo stesso, per me è dolore-
Mesaggi farneticanti, ma anche colpevolizzanti, quasi che la colpa di tutto ciò fosse mia.
Vorrei fare pace col passato dimenticando o come mi è stato detto "chiudendo una porta", ma non mi è dato di farlo perchè queste sono le frasi di questi giorni....
" - Lei non ha mai voluto parlarmi di persona. Il mostro va guadato in faccia, va esposto alla luce per vincerlo. Io tante volte mi sare iesposta alla luce pur di uscirne. E sono certa che ce l'avremmo fatta.
Non l'ho mai vista come un nemico da sbaragliare. Pazienza. Lei non ha ritenuto di incontrare una persona ai suoi occhi infame e rispetto la sua scelta. -
Ma cosa avrà voluto dire ?
AMANTE = part. pres. verbo latino amo = che ama.
Questa prerogativa che non mi è dato di capire perchè si riferisca solo a "lei"è quantomai sbagliata e anche un po'perversa.
Triste destino perchè se ad una moglie è dato di essere tradita (quasi nella norma) a "lei" come fa a succedere? Infatti se si tradisce per disamore, noia, evasione, trasgressione o che altro...non si dovrebbe trovare tutto in "lei"?
Sto combattendo da molti anni questa "malattia", non quella dell'amante, ma quella della tradita.
Prima e quindi "da subito" nascondedola prima a me e poi a chi mi era vicino (quasi fosse una vergogna mia).
Dopo, cercando di affrontarla, facendomi anche aiutare dagli "addetti i lavori" (colleghi di Soffio).
Intanto passavano gli anni e cambiava solo la mia vita, diventando vuota e costellata di domande (a cui ho trovato anche le risposte) (devo dire che la mia è una storia su cui ci sarebbe da scrivere un libro).
L'insicurezza è aumentata, il dolore è diventato rabbia e poi rancore, ma non si è trasformato in indifferenza.
L'amore è diventato...odio (gran brutta parola).
E siamo arrivati ad oggi,nel senso del presente.
Direte : va bene, ma cosa c'entra con l'argomento? Perchè scrivo tutto ciò?
Questo " percorso" che ho fatto è stato accompagnato ad intervalli regolari, con un rapporto-epistolare-sms (beh, la tecnologia aiuta) da parte di "lei"(la chiamerò così perchè si chiama come me anche se ha 20anni di meno...già, la conosco) che mi hanno tenuta informata (come se non lo fossi) dell'evolversi della storia (non a lieto fine) in cui mi si chiedevano dialoghi e incontri (direte forse bastava cambiare n. telefonico...non sono proprio masochista e l'ho fatto,m a "lei "era sempre bene informata).
Questa è la favola che però non spiega il titolo del post...l'amante può cambiare ruolo e diventare tradita?
Ne ho la certezza e a ben guardare ha un che di divertente...mi è stato fatto presente (nonostante non ce ne fosse bisogno), me lo ha comunicato in un modo peraltro quasi infantile, quasi una ripicca, ome a volermi ancora fare del male - per lei io o altre donne è lo stesso, per me è dolore-
Mesaggi farneticanti, ma anche colpevolizzanti, quasi che la colpa di tutto ciò fosse mia.
Vorrei fare pace col passato dimenticando o come mi è stato detto "chiudendo una porta", ma non mi è dato di farlo perchè queste sono le frasi di questi giorni....
" - Lei non ha mai voluto parlarmi di persona. Il mostro va guadato in faccia, va esposto alla luce per vincerlo. Io tante volte mi sare iesposta alla luce pur di uscirne. E sono certa che ce l'avremmo fatta.
Non l'ho mai vista come un nemico da sbaragliare. Pazienza. Lei non ha ritenuto di incontrare una persona ai suoi occhi infame e rispetto la sua scelta. -
Ma cosa avrà voluto dire ?
giovedì 14 febbraio 2013
ONE BILLION RISING
anch'io partecipo...
Un miliardo. È questo il numero delle donne che, in tutto il mondo, sono state vittime della violenza maschile. È un numero altissimo, impressionante, inaccettabile. Un numero che non può essere ignorato, né dimenticato.
Per questo, giovedì 14 febbraio milioni di persone scenderanno in piazza per partecipare a One Billion Rising, una manifestazione planetaria che ha l'obiettivo di denunciare il femminicidio e la violenza sulle donne. L'appuntamento è stato organizzato all'interno delle iniziative in programma per celebrare il V-Day, giornata (celebrata sempre a San Valentino) fondata 15 anni fa da Eve Ensler e dal movimento globale femminista.
martedì 12 febbraio 2013
domenica 10 febbraio 2013
Yi Peng Lantern Festival, Mae Jo, Chiang Mai,
Capodanno cinese, inizia l'anno del Serpente e alla fine di 15 giorni di festeggiamenti c'è il Festival delle lanterne.
Se volete sapere a che segno appartenete ecco qui dove potete saperlo (io sono Tigre ).
In un'altra parte del Mondo e precisamente ad Allahabad in India ha trmine (anch'esso durato 15 giorni ) il Kumbh Mela , un rito di purificazione che avviene immergendosi nel fiume sacro Gange, ecco qui
venerdì 8 febbraio 2013
antichi mestieri 2°
ecco altri lavori quasi dimenticati o almeno molto cambiati
bonifica del Canale della Canonica a Venezia - 1955 |
assistenti di volo Alitalia (divisa delle sorelle Fontana) - 1953 |
balie del brefotrofio di Roma - 1932 |
concorso per dattilografe - 1938 |
operai al montaggio -1940 |
operaie fabbricazione lampadine - 1950 |
martedì 5 febbraio 2013
un cantante della ...gioventù
Little Tony e Bobby Solo - Non si cresce mai 2007
un amico e' due birre al bar
parlare poco ma capirsi gia'
come stai come vuoi che stia
ora lei non e' piu' storia mia
un amico serve quando tu
hai perduto al gioco
e non giochi piu'
quando sei nei guai
un amico sai ti capisce al volo
sa che hai perso lei e ti senti solo
che i problemi sai son gli stessi e noi
tanto non si cresce mai
un amico sai e' come la chitarra
per i marinai che sognano la terra
un po' come noi
tanto non si cresce mai
un amico e' quattro birre al bar
cuore un po' ubriaco di vita e liberta'
certo noi ne abbiam buttati via
biglietti sai di questa lotteria
un amico incosciente e'
mela con il baco
ma indifferente mai
quando sei nei guai
un amico sai ti capisce al volo
ci litigherai ma non ti lascia solo
che i problemi sai son gli stessi e noi
tanto non si cresce mai
con un amico fai scuola e militare
ti sconsigliera' sbagli sull'altare
ma sara' con te
quando te ne pentirai
e si puo' stare un anno
senza telefonarsi
perche' la vita ormai
va presa a morsi
ma e' bello perder tempo
ridere e non pensare
senno' gli amici che
ci stanno a fare
E' stato uno dei miei cantanti "preferiti", con la faccia da bravo ragazzo riempiva un album in cui avevo raccolto varie fotografie e trafiletti di giornali (ornate da cuoricini e fiorellini).
All'epoca non si poteva scaricare la suoneria nel cellulare, ne sentirlo su youtube, ma (con fatica e perseveranza) si riusciva ad avere qualche 45 giri in vinile da far andare sul giradischi e...chiudere gli occhi e sognare.
Bastava poco all'epoca...
lunedì 4 febbraio 2013
Vecchi mestieri in fotografia
venerdì 1 febbraio 2013
Maschere italiane della Commedia dell'arte
Una delle maschere carnevalesche di Torino è GIANDUJA
Il suo nome potrebbe derivare dalla contrazione di "Giôan d'la duja". "Duja", in piemontese, significa botte.
Oppure ancora potrebbe significare, dal francese, "Jean-andouille" e cioè Giovani-salsiccia, facilmente capibile vista la prominenza "della pancia".
Giôvan d’la dôja (Giovanni dal boccale, riferimento al suo "debole" per il succo d’uva) nacque ufficialmente nel 1808 sulle colline dell’astigiano, nel paese di Callianetto, erede di un burattino impertinente ma saggio, di nome Gironi, costretto ad emigrare a Torino e a cambiare nome per la sua lingua troppo lunga, scomodo ai potenti che quasi mai, in ogni tempo, hanno dimostrato di possedere un spiccato senso dell’umorismo, specie se a ridere è il popolo semplice e schietto.
E' in onore della maschera che prende il nome di Gianduiotto, il rinomato cioccolatino torinese di cioccolato e nocciole. La loro forma, a barchetta rovesciata, si rifà al copricapo di Gianduja.
La compagna di Gianduja è Giacometta, essa venne affiancata fin dalle origini, circa 300 anni fa ad Asti, all'inizio come burattini.
Giacometta è il naturale complemento di Gianduja; coraggiosa e pratica come il marito mette con generosità il proprio buon senso a disposizione di chi deve risolvere un problema spinoso. Il prototipo della maschera si avvicina a quello della servetta, maliziosa e dal carattere forte ma gentile
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