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giovedì 17 maggio 2012

Museo egizio del Cairo?...no, di Torino

nonostante la mia "eterna" passione della storia egiziana (all'epoca ho anche fatto un corso di "geroglifici") non sono mai riuscita ad andare a visitare il Museo del Cairo (in Egitto non ci sono mai stata anche se ho visitato Marocco e Siria), ma in compenso ho visitato innumerevoli volte quello di Torino.
Abbiamo poco da invidiare perchè il "nostro" è il secondo al mondo e , a mio parere , con la nuova "ambientazione (anche se avrebbe bisogno di più spazio e di essere collocato in ambiente più consono - avevano ventilato di spostarlo alla Reggia di Venaria, ma le statue colossali non sapevano da dove farle uscire, per cui è rimasto lì) è diventato un luogo assolutamente da visitare.
La sua storia inizia nel '600 quando i Savoia acquisiscono dai Gonzaga di Mantova la "Mensa Isiaca", una tavola di bronzo con raffigurazioni di cerimonie religiose dedicate alla dea Iside. Nel '700 Carlo Emanuele III di Savoia invia in Egitto il naturalista padovano Vitaliano Donati, dalla spedizione nella Valle del Nilo pervengono a Torino la statua della dea Iside, le statue del faraone Ramesse II e della dea Sekhmet. Il periodo tra la fine del '700 e l'inizio dell' '800 è fondamentale per la crescita del Museo e per tutta l'Egittologia; nel 1799 la spedizione scientifica, al seguito dell'armata napoleonica nella Valle del Nilo, inizia la stesura di una documentazione che fa conoscere in Europa, ambiente, vita, costumi, arte e storia dell'Egitto di età faraonica e di lingua e cultura araba.
E' costituito da oltre 8000 oggetti con grandi statue, papiri, stele, sarcofagi e mummie, oggetti di bronzo, amuleti e monili e oggetti della vita quotidiana come: vasellame, cibi, utensili, cofani e ceste, sgabelli, stoffe e oggetti di cosmesi con parti di parrucche, specchi, pettini, spilloni, vasetti per pomate e unguenti. La collezione è caratterizzata da documenti eccezionali (tratti del Libro dei Morti) espressione dell'arte, delle tradizioni religiose e funerarie e della vita quotidiana. 

Questa è una piccola parte di ciò che si può ammirare...
La parte che può interessare è la tomba di Kha e la moglie Merit, architetto
visitarlo ne vale assolutamente la pena.

7 commenti:

  1. Quante volte l'ho visitato anch'io...ogni volta che insegnavo in una terza elementare...

    Veramente straordinario!

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  2. Abbiamo a disposizione veramente un capitale...e la dimostrazione viene lampante anche solo osservando le comitive che si susseguono.
    Ricordo un giorno della settimana scorsa dove la coda iniziava da via Maria Vittoria...è tutto detto!
    Buona serata.

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  3. grazie per queste interessanti notizie, ciao!

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  4. Ricordo la commozione di fronte alla mummia di un bambino.

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  5. Cara Adriana eccomi dopo una lunga assenza sperando di rimanerci a lungo, come sapevi avevo dei problemi di vario genere spero che posso continuare a passare per il mio saluto. Buon fine settimana cara amica.
    Tomaso

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  6. Ciao Adriana, annoto l'indirizzo e nel caso mia moglie ed io passassimo da Torino andremo sicuramente a visitare questo museo. Siamo anche noi attirati dalla storia dell'Egitto antico, tanto è vero che al centro del nostro portoncino abbiamo applicato l'occhio di Horus. Sulla porta d'entrata campeggia una bella testa di leone con battacchio comprata a Venezia. A Parigi hanno voluto ricostruire la tomba di Tutankamen, ma mi rifiuto di andare a vedere delle copie fatte solo per attirare i gonzi. Almeno lì da te i reperti sono originali. Un caro saluto.

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    1. se passi a visitarlo vedrai che è davvero unico, una meraviglia per gli occhi e la mente. Ho visto cosa c'è a Parigi e non ne vale proprio la pena, con quattro pezzi hanno fatto innumerevoli stanze, ma niente di particolare, con quello che abbiamo nella stanza di Kha ci sarebbe potuto fare un museo.

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coccole...