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giovedì 6 settembre 2012

Paralimpiadi



 Le Olimpiadi sono finite, grandi spazi mediatici, grandi articoli sui quotidiani, ora ci sono le Parlimpiadi che stanno passando in sottopiano e credo producano molte domande a cui non è facile rispondere.
E' disciminante farle separate?
Forse ci si meraviglia e ci si chiede, vedendo una persona dotata di tutta l'integrità del corpo, quale handicap possa avere.
Fino a che punto d'invalidità si possa avere per partecipare.
Ci sono personaggi famosi che portano a dire quale sia la forza dell'animo umano.
Volere è potere....ha detto qualcuno.
Io voglio riportare uno stralcio, tratto da qui
...."diversamente abili". Nella loro bocca, in quel contesto, in quel momento poteva forse avere un senso. Forse. Ciò perché alla fin fine si enfatizza il concetto di abilità a tutti i costi, la concorrenza, la rincorsa ad una omologata normalità con tutti i paradossi che questa porta con sé.
" Ma ci sono persone, più di quante si creda, la cui principale e vitale esigenza non è quella dì trovare un lavoro e un collocamento mirato, ma quella di assicurarsi un servizio di assistenza che renda meno gravosa l'insostenibile pesantezza del quotidiano per i loro familiari a cui è delegata in toto - da distretti, comuni e servizi sociali - la loro stessa sopravvivenza. Sono le persone con handicap gravissimo e se il termine urtasse le sensibilità più raffinate potremmo definirle "diversamente ospedalizzate". Persone che al turismo accessibile non possono interessarsi, come pure alla possibilità di guidare un veicolo o alle opportunità dei servizi telematici o alla partecipazione a battaglie civili di avanguardia. La loro preoccupazione è - banalmente - sopravvivere, qualche volta malgrado i servizi socio-assistenziali pubblici."
" Sembra si voglia far intendere che l'epoca dell'invalido povero ed emarginato sia stata sepolta da una nuova cultura fatta di promozione e di integrazione, di sperimentazione e di innovazione. Di questa "rivoluzione culturale" i "diversamente abili" sarebbero addirittura apportatori di ricchezza proprio grazie alla loro diversità. Siamo certi che le persone disabili farebbero volentieri a meno di quella ricchezza."

 Che dire? è un mondo che solo chi ,purtroppo, ne fa parte può capire e può rispondere.

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