Il mio viso

riflesso nello specchio
è il passato

Informazioni personali

giovedì 25 luglio 2013

Quanta disperazione possiamo contenere?

Strano post...ma sono davvero sconvolta da ciò che successo.
Un amico di famiglia si è suicidato stanotte.
Terribile parola! Purtroppo una famiglia sfortunata, una decina di anni fa era morto il figlio giovane d'infarto e lui e la moglie non avevano mai superato questo fatto (e come si potrebbe?), un anno fa è morta la moglie di tumore e lui è rimasto solo eppure diceva "Cerco di tenermi impegnato" e faceva cose, ma cosa ne sappiamo di ciò che abbiamo dentro e soprattutto quanta disperazione possiamo tenerci dentro?
Lui ha pianificato tutto quindi era da molto che ci pensava e chissà ... a poco a poco l'idea diventa compagnia e poi diventa la cosa importante e poi la disperazione è semplicemente troppa.
Cosa immagazziniamo dentro di noi? Quanti dolori ammucchiamo nella nostra anima?
Non so che dire e neppure cosa pensare, è solo un dolore grande.

14 commenti:

  1. E' un dolore grande, perché a parte la perdita, hai la sensazione che avresti potuto fare qualche cosa per evitarlo, ma Adry non è così, chi è disperato e non ha più niente e nessuno per cui lottare desidera solo la morte. Sono convinta comunque che tu con la tua anima buona e delicata gli abbia offerto sostegno, ma bisogna vedere quanto lui si è lasciato aiutare e quanto il suo strazio fosse grande. I suicidi veri, sono persone molto determinate. Un abbraccio Bruni

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi viene da pensare che forse è stata una decisione giusta quella che ha fatto.

      Elimina
  2. Tutte le perdite, sono grandi sofferenze... che purtroppo rimangono dentro di noi e non se ne vanno più. Almeno per quello che mi riguarda. Sono senza parole e molto dispiaciuta per quello che ti è successo. Ti abbraccio forte forte.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sofferenze... a volte pare che la vita dia solo quelle.

      Elimina
  3. Ciao Adriana, mi dispiace tantissimo, capisco cosa provi perche' ho vissuto la stessa esperienza qualche mese fa, mio cognato, non ci rendiamo conto dei segnali che mandano spesso, pensiamo che siamo solo un po' depressi, ma la disperazione ormai si e' impadronita di loro, hanno gia' preso la decisione, a mente fredda, per questo dobbiamo stare vicino alle persone che hanno questi problemi, hanno bisogno di aiuto psicologico, un abbraccio rosa a presto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi dispiace molto che anche tu abbia vissuto questa tragica esperienza.
      Forse il sostegno psicologico non serve molto quando la disperazione è arrivata ad occupare tutta una vita senza lasciare un senso per continuare

      Elimina
  4. Ciao Adriana, avrei preferito commentare i precedenti post interessanti da te pubblicati, ma questo è troppo importante per non esprimere quello che si sente. Ti posso solo dire che, infine, è lui che ha preso la decisione e che ha deciso di mettere fine alla sua vita. Sai cosa continuo a chiedere a mia moglie (richiesta naturalmente inascoltata), di comprarmi una pistola per il mio compleanno. Per il momento non mi servirebbe perché sono contento della vita che sto passando, ma, se un giorno mi tovassi disperato, senza prospettive, perché continuare a vivere. Bene, sono d'accordo che adesso molti, di quelli che ti seguono, cominceranno a dire: "Ma no la vita è sacra e dobbiamo morire quando sarà il nostro momento". Ma perché io dovrei continuare a soffrire e non decidere da me stesso quando sarebbe il momento di passare dall'altra parte dello specchio? In questo momento sto leggendo un liro dove il personaggio principale afferma che la morte è come la nascita. Quando si viene al mondo si passa da un posto (il ventre materno) ad un altro e quindi anche quando si muore avviene la stessa cosa, si passa in un altro posto. Certo che è duro da ammettere questo assioma, ma personalmente credo che ci possa essere una parte di verità. Scusa questo lungo commento e passa un buon WE, malgrado lo choc di quello che è successo.
    PS -Naturalmente questo non ha niente a che vedere con il dolore che tu provi in questo momento e quello che proverebbero i miei parenti ed amici nel caso la mia decisione prendesse atto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Devo dire che condivido quello che hai esposto,certamente la vita è sacra, quella degli altri, ma la nostra ? Ed è proprio questo quello che intristisce di più

      Elimina
  5. Cara Adriana, prima di risponderti sul mio blog, sono corso qui, mi dispiace tanto credimi questi casi sconvolgono la vita. Credo che nessuna parola possa alleviare questo immenso dolore, quello che arriva a questo estremo atto, dovre4bbe pensare al dolore che lascia dietro di se!!! Ma sicuramente non ha la testa per pensarlo.
    Scusa ma mi a sconvolto questo tuo post non ho altre parole che ti potrebbero aiutare...
    Ciao con un abbraccio forte forte, in questo momento mi sento vicino a te!
    Tomaso

    RispondiElimina
  6. Posso solo esprimerti umana vicinanza. Anche se ho preso atto già da giovane del suicidio di un mio ex-compagno di scuola.

    RispondiElimina
  7. Quanto dolore ci deve essere stato in quell'uomo....
    E come il destino si era accanito sulla sua famiglia, sugli affetti più importanti! Probabilmente ad un certo punto sei saturo, non ce la fai più, e decidi che è BASTA.
    Decidi di chiudere e che l'umana sopportazione ha un limite.
    Togliersi la vita, qui, mi è parso un atto di grande coraggio.

    RispondiElimina
  8. La disperazione può diventare insopportabile...ma che tristezza per chi resta.

    RispondiElimina

coccole...