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mercoledì 19 febbraio 2014

Una favola della buonanotte

                                                  L'uccellino

Era una di quelle giornate grigie e noiose di pioggia insistente, il cielo carico di nuvole, i marciapiedi pieni d'acqua che scorreva e pareva grigia anch'essa.
Ma ad un tratto, un raggio di sole pose fine a quel grigiore.
Un raggio giallo...ma non era il sole...era un impermeabile con relativo cappellino giallo, un bel giallo canarino!
Ed in effetti, la bimba che lo indossava, zampettava felice come un'uccellino da una pozzanghera all'altra...si, le pestava tutte a piè pari, proprio tutte.



La sua mamma disperata aveva ormai smesso di dirle di non farlo, ma si teneva a debita distanza.
Quella bimba, la chiameremo Titti come l'uccellino giallo, anche se il suo nome era un'altro, era felice, al contrario di altri, che piovesse.
Rideva e la sua mamma nonostante la preoccupazione di vederla bagnata, aveva il cuore pieno di gioia nel sentire la sua risata.
Ma ad un tratto Titti smise di ridere e si chinò. Raccolse qualcosa da terra e corse verso la mamma per farle vedere ciò che aveva raccolto...nella piccola mano c'era un ancor più piccolo passerottino, bagnato e tremante.





Ora la bimba non rideva più, i suoi occhi erano pieni di lacrime come se la pioggia uscisse di lì!
"Guarda, povero uccellino...è bagnato e ha freddo, facciamo qualcosa ..presto!"
Cosa fare davanti a quegli occhi imploranti?
La mamma improvvisò una culla con un fazzoletto e ci depose il passerotto e tornarono di precipizio a casa.
Qui sistemò l'uccellino in mezzo all'ovatta e lo mise al caldo, mentre Titti cercava di dargli da bere con il contagocce.
La mamma era un po' preoccupata perchè temeva che il passerotto non si riprendesse e che la sua ridente bambina dovesse provare un dolore, ma ad un tratto...un raggio giallo, questa volta veramente di sole, cadde sul capino del passerotto...lui arruffò le piume e si levò in volo seguendo il raggio fuori della finestra...Tittei rise e fece "ciao"con la mano all'uccellino che volava via.


- una storia vera diventata favola per una bimba diventata veterinaria -
 

7 commenti:

  1. ciao Adry, mi ha commosso questo racconto, bellissimo, grazie, la bimba si e' dimostrata molto sensibile fin da piccola, quindi ha scelto la professione giusta, ciao grazie baci rosa, buona giornata.)

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  2. Allora è doppiamente bella questa storia, è un inno all'amore e agli amici animali!
    Un abbraccio

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  3. Una favola che entra nel cuore!!! Cara Adriana, buona giornata cara amica.
    Tomaso

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  4. Grazie a tutti dei complimenti....penso sia giusto precisare che è una favola che riguarda mia figlia, un episodio realmente vissuto e che ho trasformato in fiaba per raccontargliela poi alla sera prima di addormentarsi... ed è diventata davvero veterinaria.

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  5. L'amore per la natura in genere , per gli animali in particolare come in questo bellissimo racconto, i piccoli lo apprendono dai loro genitori...la sensibilità non si inventa!

    Ciao Adry, un caro saluto.

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  6. L'hai inventata te vero?
    brava! Sei proprio pronta per fare la nonna.

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    1. è un episodio davvero accaduto, farei volentieri la nonna, ma...

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coccole...