questa volta niente indovina-libro, ma una favola inventata da me per raccontarla (a puntate alla sera prima di addormentarsi ai miei "bambini"), ma prima... la soluzione

nella versione Depardieu

nella versione A. Giordana

nella versione R. Chamberlain
Tante sono state le edizioni televisive e cinematografiche, ma se volete togliervi lo "sfizio " potete leggere
qui
Ma ora torniamo alla mia "storia" : senza titolo per un po' di sorpresa
C'era una volta... eh, si, anche questa incomincia così, c'era una volta una paesino piccino piccino, tutto arrampicato su una collina, in mezzo a prati verdi e alberi pieni di foglie. Alla periferia di questo paesino, c'era una casetta, anch'essa piccina piccina, tutta bianca e con le imposte azzurre come il cielo di primavera, alle finestre e nel giardino tanti fiori colorati e sul tetto un camino che fumava sempre.
In questa casina, abitava un simpatico contadino, piccolo e rotondetto, sempre allegro e contento, con un gran paio di pantaloni azzurri e una folta capigliatura rossa, infatti per questo tutti lo chiamavano "Rossino" .
Al mattino si svegliava cantando e mentre usciva per andare nel suo campo, gli uccellini volteggiavano attorno alla sua testa abbagliati dal colore, ma lui li salutava e loro cinguettando lo seguivano.
Aveva un campo che curava con amore e che era il suo orgoglio : verde, ordinato e rigoglioso, dove coltivava, indovinate un po' ? carote, col colore dei suoi capelli.
Passava tutto il giorno a curarle amorevolmente, bagnandole, zappando e togliendo le erbacce.
Quando poi il sole stava per tramontare, Rossino tornava alla sua casetta, dove, dopo aver fatto cena, si sedeva sulla soglia, su di una sedia piccina e fumava la pipa finchè faceva buio.
Così passavano i giorni e le stagioni e Rossino era sempre felice e laborioso.
Un mattino, era un mattino come tutti gli altri, il sole era su nel cielo e riscaldava, gli uccellini cinguettavano, i fiori spuntavano e Rossino cantava.
Ma ahimè, arrivato al suo bel campo di carote, una sgradita sorpresa lo aspettava.
Il suo bel campo verde, ordinato e rigoglioso era tutto in subbuglio.
I filari di carote erano scompigliati, pestati e soprattutto mancavano delle carote.
Potete immaginare il povero Rossino, lavorò tutto il giorno per rimettere a posto, chiedendosi cosa potesse essere successo, ma senza trovare un motivo.
Alla sera però, tornando alla sua casetta, per la prima volta non cantava ed era un po' triste, tantè che per la prima volta non si sedette sulla soglia a fumare, ma andò subito a letto.
L'indomani mattina però, il suo buonumore era tornato e cantando uscì di casa.
Ma...anche quel mattino lo aspettava lo stesso spettacolo, Rossino lavorò e lavorò, ma col cuore pesante e senza il suo solito sorriso.
Purtroppo la cosa continuava e Rossino ormai era solo stanco, demoralizzato e triste, ormai non cantava e non sorrideva più e i suoi amici non lo riconoscevano più.
Però il suo carattere ottimista ed allegro ebbe il soppravento e un giorno, dopo ver cenato si sedette di nuovo sulla soglia con la sua pipa, ma quando venne buio invecedi andare a dormire, prese una luce e si avviò verso il suo bel campo, che non era più bello.
Arrivato che fu nel campo, spense la luce e si nascose dietro un albero.....