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venerdì 11 gennaio 2013

Una favola...

questa volta niente indovina-libro, ma una favola inventata da me per raccontarla (a puntate alla sera prima di addormentarsi ai miei "bambini"), ma prima... la soluzione
nella versione Depardieu

nella versione A. Giordana

nella versione R. Chamberlain

Tante sono state le edizioni televisive e cinematografiche, ma se volete togliervi lo "sfizio " potete leggere qui


Ma ora torniamo alla mia "storia" : senza titolo per un po' di sorpresa



C'era una volta... eh, si, anche questa incomincia così, c'era una volta una paesino piccino piccino, tutto arrampicato su una collina, in mezzo a prati verdi e alberi pieni di foglie. Alla periferia di questo paesino, c'era una casetta, anch'essa piccina piccina, tutta bianca e con le imposte azzurre come il cielo di primavera, alle finestre e nel giardino tanti fiori colorati e sul tetto un camino che fumava sempre.
In questa casina, abitava un simpatico contadino, piccolo e rotondetto, sempre allegro e contento, con un gran paio di pantaloni azzurri e una folta capigliatura rossa, infatti per questo tutti lo chiamavano "Rossino" .
Al mattino si svegliava cantando e mentre usciva per andare nel suo campo, gli uccellini volteggiavano attorno alla sua testa abbagliati dal colore, ma lui  li salutava e loro cinguettando lo seguivano.
Aveva un campo che curava con amore e che era il suo orgoglio : verde, ordinato e rigoglioso, dove coltivava, indovinate un po' ? carote, col colore dei suoi capelli.
Passava tutto il giorno a curarle amorevolmente, bagnandole, zappando e togliendo le erbacce.
Quando poi il sole stava per tramontare, Rossino tornava alla sua casetta, dove, dopo aver fatto cena, si sedeva sulla soglia, su di una sedia piccina e fumava la pipa finchè faceva buio.
Così passavano i giorni e le stagioni e Rossino era sempre felice e laborioso.
Un mattino, era un mattino come tutti gli altri, il sole era su nel cielo e riscaldava, gli uccellini cinguettavano, i fiori spuntavano e Rossino cantava.
Ma ahimè, arrivato al suo bel campo di carote, una sgradita sorpresa lo aspettava.
Il suo bel campo verde, ordinato e rigoglioso era tutto in subbuglio.
I filari di carote erano scompigliati, pestati e soprattutto mancavano delle carote.
Potete immaginare il povero Rossino, lavorò tutto il giorno per rimettere a posto, chiedendosi cosa potesse essere successo, ma senza trovare un motivo.
Alla sera però, tornando alla sua casetta, per la prima volta non cantava ed era un po' triste, tantè che per la prima volta non si sedette sulla soglia a fumare, ma andò subito a letto.
L'indomani mattina però, il suo buonumore era tornato e cantando uscì di casa.
Ma...anche quel mattino lo aspettava lo stesso spettacolo, Rossino lavorò e lavorò, ma col cuore pesante e senza il suo solito sorriso.
Purtroppo la cosa continuava e Rossino ormai era solo stanco, demoralizzato e triste, ormai non cantava e non sorrideva più e i suoi amici non lo riconoscevano più.
Però il suo carattere ottimista ed allegro ebbe il soppravento e un giorno, dopo ver cenato si sedette di nuovo sulla soglia con la sua pipa, ma quando venne buio invecedi andare a dormire, prese una luce e si avviò verso il suo bel campo, che non era più bello.
Arrivato che fu nel campo, spense la luce e si nascose dietro un albero.....                    

11 commenti:

  1. Scritto da te? Molto bello e ora sono curioso...che è successo al campo di Rossino? Attendo la seconda parte:-)
    Peccato mi sono perso il post precedente,l'avrei indovinato,ho letto il libro e visto il film,versione Depardieu.
    Un abbraccio e buona serata!!

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    1. mi dispiace, comunque sia il libro che la versione che hai visto sono belle.
      Ho inventato tante favole per i miei figli e alcune le ho scritte perchè quando le raccontavo dovevano essere sempre uguali...
      un abbraccio

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  2. Bene cara Adriana bella veramente questa favola, io non la ho mai sentita, comunque aspetto per vedere come continuerà il seguito, so solo che sono curiosi di sapere!!!
    Ciao e buon fin3e settimana cara amica.
    Tomaso

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    1. Non puoi averla sentita perchè era una delle favole che inventavo per la buonanotte ai miei bimbi...
      ciao

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  3. ...e dopo un'oretta di silenzio si accorse di un certo moovimento, guardò meglio e con stupore vide una famiglia di coniglietti che tutti contenti, con le zampette piene di dolcissime carotine, saltellavano avanti ed indietro per portale nella loro tana.
    Mentre andavano e venivano, li sentì parlottare tra di loro, ma cosa si dicevano? Tese l'orecchio e udì...anche per domani siamo salvi e non moriremo di fame.....
    Scusa mi sono fatta prendere la mano,anche io inventavo dolci favolette per la mia bimba, aspetto con curiosità la fine della storia. Un caro saluto. Paola Bucarelli

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  4. Mi spiace di non essere arrivato a tempo per il "giochino" del post precedente perché avrei indovinato. Anche se la rifacessero in TV, la versione Depardieu non la guarderei, visto il suo comportamento nei confronti della Francia allo scopo di non pagare le tasse. Non vedo perché solo il ceto medio ed i medio-ricchi debbano sostenere lo sforzo per risollevare la nazione. La legge proposta dal governo socialista è di pagare il 75% di imposte per la parte superiore al milione di euro per anno e non su tutto il reddito. La destra gioca su questo facendo credere che si pagherà sull'intero reddito. Quando il Gegé nazionale dice che ha pagato una barca di tasse (negli anni scorsi) gli rispondo che avrei voluto pagarle anch'io, perché vorrebbe dire che, dietro, c'erano anche le entrate conseguenti. Scusa questa disgressione sulla politica francese e passa una buona domenica.
    PS - Attendo il seguito della favola ma non so se sarà uguale a quello di Paola.

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coccole...