Il Sessantotto (o movimento del Sessantotto) è il fenomeno culturale avvenuto nel 1968 nel quale grandi movimenti di massa socialmente disomogenei (operai e studenti) e formati per aggregazione spesso spontanea, attraversarono quasi tutti i Paesi del mondo con la loro carica di contestazione e sembrarono far vacillare governi e sistemi politici in nome di una trasformazione radicale della società.
La presenza di giovani operai a fianco degli studenti fu la caratteristica anche del Sessantotto italiano, il più intenso e ampio tra tutti quelli dell'Europa occidentale assieme a quello francese. In Italia la contestazione fu il risultato di un malessere sociale profondo, accumulato negli anni precedenti, dovuto al fatto che il cosiddetto boom economico aveva giovato perlopiù alla borghesia e non era stato accompagnato da un adeguato aumento del livello sociale ed economico delle classi meno abbienti.
L'esplosione degli scioperi degli operai in fabbrica si saldò con il movimento degli studenti che contestavano i contenuti arretrati e parziali dell'istruzione e rivendicavano l'estensione del diritto allo studio anche ai giovani di condizione economica disagiata, i prodromi di quello che diverrà il sessantotto inizieranno a palesarsi nel 1966. La contestazione fu attuata con forme di protesta fino ad allora sconosciute: vennero occupate scuole e università e vennero organizzate manifestazioni che in molti casi portarono scontri con la polizia.
Questo era il periodo, il 68, contestazioni violente che formarono un'intera classe sociale, operai e studenti quasi uniti ottennero grandi risultati anche se con uno spreco di violenza che mise in crisi tutta la città di Torino.

Ma non voglio parlare di questo...quel periodo fu il mio affacciarmi alla vita, il rendermi conto che crescevo, la contestazione fu vissuta ..ai bordi del fenomeno, prima perchè frequentavo un'istituto scolastico privato e clericale che non permetteva alcunchè e poi perchè non frequentavo e non avevo un'appartenenza politica.
Può sembrare anacronistico , ma per me fu un periodo pieno di sogni più che di contestazioni, anche se la frequenza scolastica, che in fondo non mi dispiaceva, mi portò ad una rottura con la religione e per conseguenza con una maggior problematica famigliare (la libertà di seguire il mio pensiero e di affermare ciò in cui non credevo più).
Nonostante ciò scrivevo poesie, con qualche bella soddisfazione : pubblicazione su vari giornalini (niente di grandioso, ma per me era molto) , lettura nel contesto di feste scolastiche e soprattutto soddisfazione mia personale.
Mi sentivo grande, mi sentivo pronta alla vita, pronta per scegliere la mia strada, pronta a realizzare i miei desideri, ma il futuro non mi aiutò a realizzarli.
Ho scritto anche poesie contestatarie, ma voglio lasciare un ricordo...
Ricordo di nonno
Solo un anno fa
trascinavi
col tuo passo lento
e un po' strascinato
il tuo corpo
appesantito dagli anni.
La tua testa
era più bianca della neve,
il tuo viso
un capolavoro di piccole rughe.
Ma nei tuoi occhi azzurri
offuscati dalla rassegnazione
brillava ancora
un guizzo di giovinezza
quando guardavi noi.
Ora non sei più qui,
ora una lapide nera
ricopre il tuo corpo,
la tua voce
un po' tremula
non la sentiremo più.
La tua vita faticosa
è finita,
ma là nella cucina,
la sedia nell'angolo
ci ricorderà sempre te.
Ps : la sedia che è stata usata negli ultimi tempi anche da mia madre è qui accanto a me.
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Ho scritto anche poesie contestatarie, ma voglio lasciare un ricordo...
Ricordo di nonno
Solo un anno fa
trascinavi
col tuo passo lento
e un po' strascinato
il tuo corpo
appesantito dagli anni.
La tua testa
era più bianca della neve,
il tuo viso
un capolavoro di piccole rughe.
Ma nei tuoi occhi azzurri
offuscati dalla rassegnazione
brillava ancora
un guizzo di giovinezza
quando guardavi noi.
Ora non sei più qui,
ora una lapide nera
ricopre il tuo corpo,
la tua voce
un po' tremula
non la sentiremo più.
La tua vita faticosa
è finita,
ma là nella cucina,
la sedia nell'angolo
ci ricorderà sempre te.
Ps : la sedia che è stata usata negli ultimi tempi anche da mia madre è qui accanto a me.
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