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venerdì 2 marzo 2012

una vecchia poesia

In una notte cupa
piena di vento
il sole squarciò le tenebre,
l'opalescenza dei raggi lunari
scomparve
in un carosello di suoni,
così densi e forti
da parer colori,
scrosci di lacrime tristi
cadevano
 formando acquitrini qua e là
e in essi lunghe felci
sferzavano l'aria come fruste,
inseguendo chissà quali
miseri insetti,
ormai uccisi da tempo,
odori penetranti
abitavano su tutto
ed in fondo ad un viottolo,
dove ai lati
 gli alberi si piegavano
a riverire la terra,
una luce apparve e salì
a poco a poco
verso il tetto del mondo,
ogni cosa prese una tonalità
lattiginosa e senza contorni,
sfumata da mille riflessi
e così
fu mattino!

by Adriana

3 commenti:

  1. Splendida poesia! Che brava!complimenti!
    A presto...Sibilla

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  2. Bella questa poesia cara Adriana, rappresenta che il risveglio è sempre bello.
    Buon fine settimana cara amica.
    Tomaso

    RispondiElimina

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