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domenica 6 novembre 2011

OM MANI PADME HUM






OM MANI PADME HUM  [Om Mani Pémé Hung]
Il mantra di Avalokiteshvara, il mantra più recitato e conosciuto anche dai non buddhisti. Può essere recitato per lunghi periodi di tempo, sgranando il mala, il rosario buddhista, durante la vita comune o la meditazione.

Om Mani Padme Hum viene recitato per ottenere la liberazione, quindi la pace e la libertà dalle sofferenze, e si dice che sia così potente che anche un animale sentendolo otterrà una rinascita umana e quindi la possibilità di conoscere il dharma e raggiungere l'illuminazione.

Il mantra non ha un significato letterale come frase compiuta, bensì hanno significato le sei sillabe che lo compongono.
Om è composta da tre lettere: A, U e M. Queste simbolizzano il corpo, la parola e la mente impuri del praticante all'inizio del suo sentiero verso la liberazione. Alla fine del sentiero, simbolizzano il corpo, la parola e la mente puri di un Buddha.

Quindi, al tempo stesso, Om indica la possibilità che vi sia una trasformazione dall'impurità alla purezza: il sentiero della liberazione.

Mani, due sillabe, significa "gioiello", simbolizza la bodhicitta, cioè l'intenzione altruista di raggiungere l'illuminazione per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Padme, due sillabe, significa "loto", simbolizza la saggezza, la conoscenza. La comprensione dell'impermanenza, della vacuità, dell'interdipendenza, la conoscenza che recide ogni illusione e offuscamento.

Hum chiude il mantra nella perfezione e simbolizza l'indivisibilità di metodo e conoscenza, di compassione e saggezza.

Le sei sillabe del mantra significano che con la pratica di un sentiero che sia l'unione di metodo e saggezza è possibile trasformare corpo, parola e mente impuri nel corpo, nella parola e nella mente puri di un Buddha. La Buddhità, la natura del Buddha, è all'interno di ciascuno di noi così come è all'interno del mantra Om Mani Padme Hum.
 Rosario tibetano
Simbolo di un ciclo infinito, l'Akshamala trova la sua prima testimonianza nelle raffigurazioni delle grotte di Ajanta, risalenti al II° secolo a.C.
In origine l' Akshamala è una ghirlanda, chiamata “Bija” , un nome che ricopre diversi significati di grande importanza.
I grani che compongono l' Akshamala sono 50, e corrispondono alle 50 sillabe mistiche principali, ma ve ne sono anche di 108, numero molto simbolico all'interno delle tradizioni Buddhista ed Hinduista.
Il numero 108 è infatti considerato “numero sacro”, in molte regioni indiane, legato alle pratiche dello yoga e del Dharma. 
  • Secondo la tradizione Hinduista - ad esempio - le divinità hanno 108 nomi, ed è considerata una pratica sacra quella di recitare durante i riti religiosi questi nomi, contandoli sui grani dell' Akshamala (o Mala).
  • Allo stesso modo i monaci Zen indossano uno Juzu (simile all'Akshamala, però da polso) formato anch'esso da 108 grani.
  • Il Buddhismo tibetano crede esistano 108 peccati, e 108 bugie che gli uomini possono dire.
    Il rito prevede infatti che ad ogni preghiera la mano destra sposti uno dei grani in senso orario, mantenendo un profondo rapporto con i rituali buddhisti, che si svolgono sempre in senso orario.Quando il mala non viene usato si tiene avvolto al polso sinistro .
     Quando la mala viene utilizzata per pregare o contare, viene sgranata con la mano destra. Quando non la si usa viene portata come un braccialetto arrotolato intorno al polso sinistro. Per non perdere il conto delle recitazioni, a volte vengono intercalati tra i No




    Non è molto pertinente con l'argomento ma è "il paladino del Tibet" nonchè uno dei miei attori preferiti.
    n  c'entra gnNonrani quattro segni di ricon

4 commenti:

  1. Sempre interessanti i tuoi post,
    ciao Adriana buona settimana.

    Tiziano.

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  2. Adriana, un post meglio dell'altro! Si evince che ami l'oriente con tutto ciò che di spirituale comprende.Brava!!!

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  3. Assolutamente pertinente, Richard è sempre pertinente... :D
    Molto interessante il tuo post, dopo un paio di visite in Thailandia mi è venuta spesso la tentazione di avvicinarmi al Buddismo. Devo proprio cominciare a leggere qualcosa.
    Ciao!

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  4. @ Tiziano -grazie, mi fa sempre piacere che tu venga a vederli.

    @ Viola - si, amo molto l'oriente e la sua spiritualità mi intriga molto.

    @ Dona -mi fa piacere piaccia anche a te Richard. perchè non ci parli un po' della Thailandia? mi interessa molto la spiritualità buddista, anche di più di quella taoista, ma le trovo molto difficili da comprendere, probabilmente perchè mi è stata inculcata una religiosità cattolica, che non mi convince, ma che ha lasciato i segni, difficili da cancellare e credo che per capire quella spiritualità si debba avere la mente "pulita".
    ciao a tutti

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coccole...