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sabato 1 ottobre 2011

le nostre giostre

Questa mattina ho visto una giostra come questa, tutta bella , colorata di vernici luccicanti, i bambini che strillavano, ho pensato : "strano che ci siano ancora bimbi che si divertono con queste giostre", veramente i bambini che salivano era molto piccoli, mica come noi che ci si andava fino a che il giostraio ci faceva salire (anche a 15 di anni).
Ricordo come la guardavo (perchè non si facevano mica tanti giri, il più del tempo la guardevamo) e mi pareva bella, bellissima, non mi accorgevo della vernice scrostata, dei pezzi non ben aggiustati, dei colori che erano una parvenza dei loro antenati : era un sogno ad occhi aperti, la fantasia metteva rimedio a tutto.
Io adoravo andare su questo:
il cavallo bianco, attendevo finchè non era libero e poi girando chiudevo gli occhi e sognavo di viaggiare, di volare, era la felicità!
Non succedeva spesso. Però le feste erano così anche qui allora. Si seguiva con ansia l'arrivo dei carrozzoni, la costruzione  delle giostre, guardavamo alla vita (grama) che facevano i giostrai con un misto di invidia, erano sempre in viaggio, sulle loro case semoventi, allora sembrava, nella nostra testolina senza esperienza, una vita bellissima e magari sognavamo anche che uno ci rapisse e portasse via con sè!
Invece la loro vita non doveva essere così piacevole, ma chi lo immagina
 Ecco il"Carozzone" del mitico Renato Zero- 1979 , un po' dopo le giostre ed ancora questa canzone dedicata agli zingari (era la preferita del mio papà)
Ma non c'erano solo le giostrine per i piccoli, sono poi arrivate altre da grandi :

la prima era la giostra "a catene" che era da noi rinominata "calcio in.c....", ed era frequentata solo dai più coraggiosi, era un po' pericolosa in effetti, io non ci sono andata molto, ma una delle prime volte mi sono un po' sbucciata le ginocchia perchè un ,non ben definito ragazzo mi spinse per prendere il "fiocco", eh, già, tutti spingevano in modo che la traittoria ti portasse vicino al palo dove era appeso un fiocco da afferrare e quello che lo prendeva aveva un giro gratis : vuoi mettere!
L'altra la conosceranno tutti, anche se è da tanti anni che feste di paese non ne vedo più con questi "cimeli" : l'autoscontro, e qui tutti sanno che lo scopo e sbattere contro più automoniline possibili..o scusate, bisogna evitarle!
Questa era una giostra che aveva bisogno di personale di controllo e quasi sempre erano i figli maschi del giostraio, che per grazia di Dio ne aveva sempre! Una volta ne arrivò una che aveva un controllore di eccezione, almeno per me, un ragazzino di 15-16 (più o meno la mia età), con la bellezza degli "zingari" : cappelli neri, lucidi e con ciuffo spiovente su occhi neri neri e ciglia folte (me lo ricordo ancora), passai tutto il tempo che potei alla giostra per riuscire a scambiare non più di qualche parola.
Ma venne il giorno della partenza, mi disse che si sarebbero spostati in un altro quartiere, non vicino ma nemmeno lontanissimo.
Riuscii in qualche modo ad eludere la sorveglianza paterna e riuscii a recarmi , con un'amica in quel posto.
Ci tenevo proprio direte! Ritorniamo al discorso precedente della fantasia che lavorava nelle nostre testoline, quanti sogni.
Ma quando arrivai , per mia sfortuna , stava facendo gli occhi dolci a una molto più donna di quanto non fossi io (allora secca e senza curve), non mi feci neppure vedere, ma ricordo che piansi di delusione:
Bastava così poco allora!

3 commenti:

  1. Le giostre classiche, quelle alla Mary Poppins, sono ormai quasi estinte, ma ricordo che a Gardaland ne ho viste un paio di molto belle.
    Invece la giostra a pedate e gli autoscontri, qui, ma anche altrove, vengono ancora.
    Anche a me, quand'ero bambina, piacevano tanto le giostre, ma adesso mi mettono tanta tristezza.

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  2. Tutto il mondo è paese. Anche al mio paese veniva la giostrina con i cavelli di legno: a carnevale alla festa del paese. A me piaceva andare dentro una specie di carrozza; sognavo di essere Cenerentola e di andare al ballo del re! Crescendo, anch'io perdevo gli occhi dietro a qualche figlio di giostraio: misterioso e fascinoso. Qualche anno fa, ad Avignone, ho trovato una giostra simile, ma enorme e bellissima: ci sarei andata volentieri!!!
    Ora qui in paese vengono ancora la giostra a catene e qualche volta gli autoscontri, ma sembrano cimeli di un tempo che fu.

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  3. La vita è uno giostra che gira e a volte non riesci ne a fermarla e neppure a scendere......Buona giornata e pensa positivo

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coccole...